Mattia e Gregorio Preti a Palazzo Barberini

Palazzo Barberini. Mattia Preti. Cristo e la Cananea, 1646 (dettaglio). Tecnica: Olio su tela, 231 x 231,5 cm. Collezione Privata
Cristo e la Cananea, 1646 (dettaglio). Tecnica: Olio su tela, 231 x 231,5 cm. Collezione Privata

Roma, Palazzo Barberini, Galleria Nazionale d’Arte Antica

Fino al 2 maggio 2021

In attesa della riapertura dei musei, sul sito web delle Gallerie Nazionali d’Arte Antica di Roma si presenta un focus sui fratelli Mattia (1613-1699) e Gregorio Preti (1603-1672).

La mostra, a cura di Alessandro Cosma e Yuri Primarosa, è dedicata alla restaurazione da poco avvenuta nel Laboratorio delle Gallerie Nazionali, della tela Cristo e la Cananea, eseguita da Mattia Preti nel suo periodo romano.

Il dipinto apparteneva alla collezione Colonna, poiché, nel 1647, il principe Marcantonio V acquistò il dipinto direttamente dal pittore. Il sapiente restauro ha permesso che venisse fuori l’antica preziosità della tela e soprattutto quando fosse stata importante per Mattia Preti l’osservazione dei veneti, in particolare di Tintoretto e Veronese.

I fratelli Preti nella Roma del Seicento

Nella mostra, compariranno, accanto al Cristo e la Cananea, alcune opere realizzate a quattro mani dai due fratelli Preti, come l’Allegoria dei cinque sensi nella collezione del Museo.

Ma saranno presenti anche tele con la sola firma di Gregorio, il fratello maggiore, tra cui le Nozze di Cana del Pontificio Istituto Teutonico, mai esposta al pubblico, insieme ad una tela inedita, la Sant’Orsola, scoperta nello stesso istituto da Alessandro Mascherucci e Yuri Primarosa, uno dei due curatori della mostra.

La collaborazione tra Mattia e Gregorio consiste soprattutto nella ricerca di commesse per il più piccolo e promettente Mattia, che a Roma riuscì a guadagnarsi il favore non solo dei Colonna, ma anche dei Rospigliosi.

Gregorio, invece, pittore non sempre brillante, soprattutto nella ripetizione di schemi già proposti nel passato, si separò dal fratello quando, nel 1642, Mattia ottenne da Urbano VIII la nomina di cavaliere di Malta.

Gli affreschi

Via via, ricevette incarichi prestigiosissimi, fino agli affreschi in Sant’Andrea della Valle del 1651. Ma Mattia e Gregorio si ritroveranno ancora a lavorare insieme l’anno successivo, per la decorazione della controfacciata di San Carlo ai Catinari.

Ed è proprio in questa occasione che sono venute alla luce le enormi differenze stilistiche tra i due: Mattia era già protagonista di un personale linguaggio che lo porterà poi a trionfare a Napoli, mentre Gregorio rimaneva un abile esecutore.

La mostra romana mette in evidenza i due percorsi prima uniti e poi separati dei fratelli, in una riscoperta continua di dettagli, somiglianze e differenze, che prendono proprio avvio dal Cristo e la Cananea, già esposta anche l’anno scorso nella mostra Il trionfo dei sensi. Nuova luce su Mattia e Gregorio Preti, sempre in Palazzo Barberini.

Per ora, possiamo solo beneficiare degli aggiornamenti della pagina Facebook della Galleria, che ogni giovedì, ci rivelerà qualche tassello in più del progetto della mostra, grazie al meraviglioso lavoro di Nicolette Mandarano, Paola Villari e Giuseppe Perrino, prima di goderci la mostra vera e propria, quando potremo tornare nei musei.