Medardo Rosso a Palazzo Altemps

Medardo Rosso a Palazzo Altemps. Autoscatto. Medardo Rosso nel Suo Studio. Stampa moderna da Negativo originale su Vetro,
Autoscatto. Medardo Rosso nel suo studio. Stampa moderna da negativo originale su vetro

Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps, Roma

Fino al 2 febbraio 2020

La meravigliosa struttura di Palazzo Altemps, che ospita una delle collezioni di arte e archeologia antica più importanti di Roma, si affaccia all’arte del Novecento. Già negli anni scorsi, la bella mostra dedicata a Fornasetti ha riscosso un ampio successo, poi seguita anche dalla suggestiva pavimentazione di specchi di Alfredo Pirri in una delle loggette.

Il 2019 e il 2020 vedranno, invece, protagonisti delle sale di palazzo Altemps due grandi rappresentanti dell’arte del Novecento, prima Medardo Rosso (1858-1928) e poi Filippo De Pisis (1896-1956).

Dopo la mostra dedicata allo scultore torinese alla GAM di Milano nel 2015, ora tocca alla Capitale ospitare la monografica di Medardo Rosso, in un contesto veramente accattivante ed emozionante.

Le vibranti opere dell’artista dialogano infatti con le sculture antiche, in un percorso stimolante che non segue le tappe cronologiche della sua vita, ma una studiata divisione che si basa sui temi più cari allo scultore.

I curatori della mostra Paola Zatti e Francesco Stocchi hanno concentrato la loro attenzione non solo sulle preferenze iconografiche di Medardo Rosso, ma anche sulle sue sperimentazioni tecniche e materiche, via via considerate più adatti alla sua poetica.

Una materia vibrante

Le opere dell’artista, ricevute grazie alla collaborazione del Museo Nazionale Romano con la Galleria d’Arte Moderna di Milano e con il Museo Rosso di Barzio, sono disposte nel primo piano del Palazzo, in un percorso che si snoda attraverso le più importanti opere dello scultore, da quelle in cera, a quelle in gesso, a quelle in bronzo.

La materia di Rosso, tormentata e sofferta, è forse proprio alla base della mostra, con il suo plasticismo vibrante e sempre in comunicazione con l’atmosfera circostante. Gli effetti di luce sulla materia sono particolarmente indagati e mostrati nel percorso espositivo, anche grazie alla consapevole giustapposizione di sculture e fotografie realizzate dall’artista stesso.

Famosa è la sua protesta antiaccademica, fatta sottoscrivere anche dai suoi compagni di corso, che vedeva come argomentazione principale la sostituzione dei modelli finti con quelli veri, umani. Allo stesso modo, è rivoluzionario nella sua arte: studia la materia in comunicazione con lo spazio e la luce, la rende viva, epidermica, anelante di respiri.

La trepidazione del medium è il punto focale del lavoro di Medardo Rosso che anche per questo è geloso del suo indispensabile uso della fotografia, che gli permette di rendere al meglio la sua ricerca sull’immagine e la materia e che diventa essa stessa opera d’arte.

Il rapporto con l’antico

La cornice di Palazzo Altemps risulta pressoché perfetta per la mostra. Medardo Rosso mantiene un costante rapporto con il vero nella sua accezione più variegata, soprattutto nella rappresentazione del sentimento umano.

Ma anche l’antico è fondamentale per portare avanti il discorso sulla posa e l’atteggiamento. In fondo, seppur rivoluzionario, Medardo Rosso rimane sempre un artista di formazione ottocentesca, in cui la copia dall’antico è uno degli approcci primari alla scultura.

Più di cento opere dell’artista provengono da copie di modelli antichi, realizzate prevalentemente durante i suoi viaggi formativi in Europa all’inizio del Novecento. Naturalmente l’azione che ha differenziato lo scultore torinese è stata quella di conferire all’antico un significato personale, inserendolo in contesti moderni e sperimentali.

Spesso l’artista soleva mettere a confronto le proprie sculture con quelle del passato, dall’età classica al Rinascimento, come ci mostrano le fotografie modificate e ritagliate per questo scopo.

Di fatto, dunque, il dialogo con l’antico in Palazzo Altemps offre un terreno fertile di scambi e rimandi, mettendo in luce un aspetto importantissimo della poetica rivoluzionaria e destabilizzante di Medardo Rosso.

Orari:

da martedì a domenica, 9.30-19.30

Biglietti:

intero 12 euro; ridotto 8 euro

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