Onda su onda, Galileo Chini

Onda su onda. Galileo Chini. Onde, Damigelle di Numidia e Scorfano, 1910-15.
Galileo Chini. Onde, Damigelle di Numidia e Scorfano, 1910-15. Paravento. Tecnica: Olio su Tavola, 200 x 270 cm. Collezione privata

PALP, Palazzo Pretorio, Pontedera

Fino al 29 aprile 2019

Galileo Chini

Il museo PALP di Pontedera ospita, fino al 29 aprile 2019 una mostra dedicata all’acqua come soggetto della produzione pittorica, grafica e decorativa di Galileo Chini (1873- 1956). L’artista, nativo di Firenze, compie il suo primo apprendistato presso la bottega dello zio restauratore. È proprio qui che ha il primo approccio con l’arte gotica, medievale e rinascimentale.

Durante gli anni di frequentazione dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, Galileo Chini si lega ad importanti nomi del simbolismo italiano, come Adolfo De Carolis (1874-1928) e Giulio Bargellini (1875-1936). Ben presto, la sua pittura aderisce agli stilemi del divisionismo, influenzato dall’amico Plinio Nomellini (1866-1943), ma le tematiche sono, sin da subito, indissolubilmente ancorate alla poetica simbolista.

Con la sua Arte della Ceramica, laboratorio nato sulla scia dell’inglese Arts And Crafts di William Morris (1834-1896), Galileo Chini affianca la pittura alle arti applicate, facendo di tutto questo mondo che gira attorno al simbolismo liberty, la sua cifra caratteristica per molti anni.

Nel 1901 partecipa alla sua prima Biennale veneziana con il dipinto Quiete, che tra l’altro segna l’inizio della mostra di Pontedera. Alla Biennale del 1907, invece, allestisce, insieme a Plinio Nomellini, la Sala del Sogno, attraverso una decorazione simbolista particolarissima che attira l’attenzione del Re del Siam.

Galileo Chini tra la Toscana e il Siam

Nel 1909, Galileo Chini decora la cupola del padiglione centrale della Biennale, con una serie di allegorie di stampo liberty. È l’opera decisiva che spinge il re del Siam a chiamare l’artista a decorare il suo Palazzo Reale. Così, tra il 1911 e il 1912 l’artista si trova in Thailandia, portando con sé, al rientro in Italia, una serie di suggestioni nuove, orientaliste.

Galileo Chini, già sapiente interprete del simbolismo di respiro europeo, a Roma espone le sue opere secessioniste, tra cui la bellissima Danzatrice Monn, realizzata in Siam. Il suo successo come artista e decoratore di gusto liberty continua per molti anni, fino a quando si fa interprete di un cupo espressionismo velato di pensieri oscuri.

In ogni caso, Galileo Chini è il protagonista, insieme ad altri artisti secessionisti e simbolisti, della mostra di Pontedera Orizzonti d’acqua.

Orizzonti d’acqua tra Pittura e Arti Decorative. Galileo Chini e altri protagonisti del primo Novecento

L’acqua, come elemento primordiale, nella sua accezione naturalistica e allegorica, è la protagonista di diverse opere di Galileo Chini, da quelle pittoriche a quelle in ceramica. L’acqua è presente sin dall’opera Quiete, in cui alcune pozzanghere fanno riflettere gli alberi e la staccionata nelle sue acque fangose dopo una pioggia.

La mostra è divisa in diverse sezioni, in cui l’acqua rappresenta sempre il filo conduttore del percorso, che segue un po’ anche la cronologia stilistica dell’autore. Le sezioni sono Simbolismo e Divisionismo, L’acqua come soggetto della produzione decorativa, l’Orientalismo e la fase Secessionista e klimtiana.

Sono presenti opere grafiche, pittoriche, ceramiche in cui l’acqua è protagonista sia con le creature che la popolano come pesci, naiadi, ninfe, sia come elemento esso stesso fondamentale della vita.

Le acque dell’Arno come quelle del mare toscano sono presenti in diversi dipinti dal vero di Chini, basti pensare a Mattino di novembre sull’Arno, esposta nella personale presso la Galleria Pesaro del 1932.

Insieme alle opere dell’artista sono dislocate lungo il percorso anche sculture e dipinti di altri importanti autori del Novecento. È presente ad esempio Auguste Rodin (1840-1917) con la sua Danaide. Ma soprattutto i protagonisti del Simbolismo e del Liberty italiano Plinio Nomellini, Leonardo Bistolfi (1859-1933), Vittorio Zecchin (1878-1947), Lorenzo Viani (1882-1936).

La mostra è curata da Filippo Bacci di Capaci e Maurizia Bonatti Bacchini e promossa dalla Fondazione per la Cultura Pontedera, dal Comune di Pontedera, dalla Fondazione Pisa, con il patrocinio della Regione Toscana.

PALP Palazzo Pretorio, Pontedera
Piazza Curtatone e Montanara, Pontedera (PI)
Orari: da martedì a venerdì 10-19, sabato, domenica e festivi 10-20, lunedì chiuso
Ingresso: intero € 8, ridotto € 6
Tel. +39 0587 468487 – +39 331 1542017
e.mail [email protected] – www.palp-pontedera.it

 

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