Rebecca Horn. Passing the Moon of Evidence

Studio Trisorio, Napoli

Fino al 15 ottobre 2018

Importante è il rapporto di Rebecca Horn (Michelstadt, 1944) con Napoli. Al museo Madre è presente dal 2005 l’opera Spirits, composta da diversi calchi in ghisa di alcune “capuzzelle”, crani di persone morte di peste e in solitudine, conservati nel Cimitero delle Fontanelle nel rione Sanità.

La tradizione vuole che all’interno di questo luogo, molti napoletani si prendessero cura di crani abbandonati, affinché ottenessero salvezza e protezione divina.
Rebecca Horn nel 2002 ha installato questi teschi, simbolo delle anime del Purgatorio, in Piazza del Plebiscito, dando vita ad un’opera suggestiva e senza eguali, Spiriti di madreperla. Le capuzzelle facevano capolino dal pavimento della Piazza, sormontate da neon appesi a mezz’aria.

Pochi anni dopo, i crani in ghisa sono entrati a far parte della collezione del Madre. Attaccati al muro, in una sala dedicata interamente a Horn, sono preceduti da specchi circolari, in cui ogni spettatore si può riflettere.

L’artista ci mette a confronto con la morte, inserendo noi e i teschi gli uni di fronte agli altri. Siamo due facce della stessa medaglia: l’eterno è composto dalla vita e dalla morte, uniti in un mistero ancora irrisolto.

Ma Spirits non è l’unica opera che unisce Rebecca Horn a Napoli. Nel 2012, dieci anni dopo l’installazione in Piazza del Plebiscito, lo Studio Trisorio ha ospitato i crani nella mostra Capuzzelle. Insieme ad altri disegni e sculture, l’artista ha ancora messo in connessione vita e morte, organico ed inorganico, corpo e immagine.

Einhorn

Del resto il corpo, in particolare quello femminile, è stato sempre al centro della poetica di Horn. Basta pensare alle “estensioni corporee” che realizzava negli anni Settanta, per comunicare con lo spazio circostante.

Ne è un esempio Einhorn, titolo che fa riferimento al suo cognome e al corno che ha posizionato sul suo capo in una performance video. Presentata a Kassel nel 1972, rappresentava il suo corpo vagante in un campo di grano. La particolarità non era solo il grande corno sopra la sua testa, ma anche una fitta rete di fasce che circondavano il suo busto, quasi come la martoriata Frida Kahlo.

I riferimenti alla storia medievale, alla figura leggendaria dell’unicorno, ma anche ad antichi riti femminili fanno di Rebecca Horn un’artista che ha sempre tenuto presente il passato, sia dal punto di vista iconografico che narrativo.

Passing the Moon of Evidence

Fino al 15 ottobre 2018, ancora presso lo Studio Trisorio, si potrà visitare la mostra di Rebecca Horn Passing the Moon of Evidence. Piccoli marchingegni elettronici animano delicati ecosistemi in teche che ricordano le Wunderkammern. Farfalline poggiate su rami sbattono meccanicamente le ali, ricordando gli antichi automi e donando all’intera mostra un’atmosfera di sospensione e mistero.

Sono proprio le teche con le farfalle, a dare il titolo alla mostra: gli specchi circolari in movimento, cifra caratteristica dell’artista, rappresentano il sole e la luna e il loro “passaggio” sulla terra. Dunque, tempo e natura, simbolismo alchemico e rappresentazione del mondo sono al centro della mostra napoletana.

Così recita il comunicato stampa di Studio Trisorio, riguardo due opere emblematiche della mostra:

L’invito è dunque quello di approcciarsi all’esposizione tenendo conto della natura onirica e preziosa dell’opera dell’artista tedesca, che più volte ha scelto Napoli come città d’elezione per le sue installazioni.

© Copyright Berardi Galleria d'Arte S.r.l.