Tullio Garbari al Mart

Tullio Garbari. Scena domestica. Interno con focolare, 1916 (dettaglio). Acquarello e Guazzo
Scena domestica. Interno con focolare, 1916 (dettaglio). Tecnica: Acquarello e Guazzo. Mart, Provincia autonoma Trento - Soprintendenza per i Beni Culturali

Trento, Palazzo delle Albere

Fino al 23 febbraio 2020

Tullio Garbari, tra arte e filosofia

Tullio Garbari (1892 – 1931) si forma a Rovereto, per poi trasferirsi a Venezia, dove frequenta l’Accademia di Belle Arti. Qui, entra in contatto gli artisti capesarini e con l’ambiente secessionista e Liberty.

La sua prima produzione è dunque tutta incentrata sull’intreccio di segni e tarsie cromatiche bidimensionali e decorative, sulla scia del veneziano Vittorio Zecchin (1878-1947). Ma, profondamente legato alle sue origini montane, non appena rientrato nel suo paese di nascita, Pergine Valsugana, comincia anche a dedicarsi ad aspetti domestici e familiari.

Narra con sentimento la vita contadina, con lo sfondo di paesaggi intensi ed emozionanti, senza mai abbandonare quella linea decorativa e secessionista degli esordi, come si nota da Il sogno dei monti, esposto a Roma nel 1911.

Nel 1915, Tullio Garbari si sposta a Milano. Non parte per il fronte perché contrae il tifo, quindi continua a dedicarsi con passione e dedizione alla pittura. Conosce Carlo Carrà (1881-1966) che lo introduce allo studio della pittura del Trecento.

Si tratta di un momento estremamente importante per l’artista, che da questo momento in poi, sarà interprete di una pittura dai motivi arcaizzanti, primitivisti, di carattere spiccatamente naïf.

Atmosfere espressioniste, oniriche e liriche allo stesso tempo costituiscono il fulcro della ricerca del pittore, che, alla fine degli anni Dieci vive anche un momento di allontanamento dalla pittura, per dedicarsi assiduamente allo studio filosofico.

Tutto ciò, coincide con un sempre più profondo attaccamento di Tullio Garbari al suo paese d’origine, che vive come un mondo ricco di valori autentici e primitivi. Ritorna alla pittura negli anni Venti, con dipinti sempre più arcaizzanti e ricchi di riferimenti simbolici e spirituali.

La sua pittura così legata ai valori del Trecento e Quattrocento risulta diretta e schietta, come gli affreschi fiorentini di Beato Angelico o Paolo Uccello. È molto più vicino alla poetica della Nuova Oggettività tedesca piuttosto che al Novecento italiano, cui decide di non aderire.

Nella sua sperimentazione in Trentino, si occupa dello studio dei Reti, antica popolazione etrusca che viveva nelle valli in cui è cresciuto il pittore.

Tullio Garbari. Primitivismo e modernità al Mart

La morte prematura avvenuta a Parigi nel 1931 non ha permesso che lo spirito profondo e filosofico di Tullio Garbari si esprimesse a pieno e fino alla fine. Oggi, una mostra al Palazzo delle Albere di Trento, presentata dal Mart, ci permette di conoscere più a fondo la personalità dell’artista valsugano e soprattutto il rapporto genuino con la sua terra.

Tutto ciò si svolge nell’ambito del progetto “Galassia Mart”, che intende portare fuori dal museo vero e proprio le collezioni, per creare una sorta di “museo diffuso” ed espanso in tutta la regione.

La mostra è composta da un gruppo di opere dell’artista provenienti da collezioni dei musei della Provincia, per sottolineare lo stretto legame che l’artista aveva con il Trentino.

L’esposizione si concentra soprattutto sul “primitivismo colto” di Tullio Garbari, che si è sempre riempito e arricchito dello studio dei grandi maestri del passato, trasportati in un presente simbolico, onirico e visto dalla personalissima interpretazione filosofica e spirituale dell’autore.

Il percorso all’interno del Palazzo vuole innanzitutto riportare alla luce uno dei primi luoghi che ha ospitato le collezioni del Mart, ma vuole anche, attraverso immagini e video, ripercorrere la breve ma intensa esperienza artistica di Tullio Garbari, personaggio unico nel suo genere.

ORARI:

Dal martedì al venerdì, dalle 10 alle 18; Sabato, domenica e festivi, dalle ore 10 alle 19. Chiuso tutti i lunedì

BIGLIETTI:

ingresso gratuito

© Copyright Berardi Galleria d'Arte S.r.l.