William Hogarth alla Tate Britain

Hogart. Marriage A-la-Mode: 2, The Tête à Tête. Tecnica: olio su tela. The National Gallery, London.
William Hogart. Marriage A-la-Mode: 2, The Tête à Tête, 1743. Olio su tela -

Londra, Tate Britain

Fino al 20 marzo 2022

Una mostra dedicata all’arguzia scenica dell’artista inglese William Hogarth (1697-1764) sta avendo un particolare successo a Londra. E non è un caso, perché anche nella sua epoca, con le sue immagini satiriche e a volte scandalose della vita londinese ha riscosso una generale popolarità, non soltanto in Inghilterra, ma anche nel resto del continente.

In un periodo di rapida crescita economica e di grande cambiamento sociale, di poco precedente alla Rivoluzione industriale, molti artisti europei sono stati protagonisti di nuove libertà del processo creativo, soprattutto per la nascita di nuovi pubblici.

William Hogarth: la brillante satira sulla società inglese del Settecento

Le scene di vita urbana di Hogarth e dei suoi contemporanei sono sovversive e satiriche, divertenti e dissacranti, ma allo stesso tempo profondamente argute e complesse, soprattutto se inserite nella società inglese del XVIII secolo.

Le opere esposte in mostra, infatti, esprimono una visione critica della società, ma rivelano anche il radicamento di alcuni stereotipi e pregiudizi tipici del radicato e tradizionalista universo aristocratico britannico.

Se la società e la cultura europee sono cambiate drasticamente nel corso del XVIII secolo, William Hogarth è stato in grado di produrre immagini che hanno rappresentato a pieno il dinamismo e l’imprevedibilità della modernità, tra scoperte scientifiche e credenze popolari.

L’artista è stato anche al centro di un altro cambiamento: quello dell’accessibilità dell’arte. Se prima essa risultava un privilegio delle classi aristocratiche, ora, attraverso le stampe, diventa accessibile a molte più persone, soprattutto tra i borghesi e la classe commerciale.

L’artista come narratore di cambiamenti e transizioni della società

Hogarth riesce proprio a incarnare il periodo di transizione che vide la nascita di innovazioni e sperimentazioni intellettuali, insieme al senso di progresso illuminato e della scoperta delle libertà civili ed individuali, nonostante esse, ancora una volta, fossero retaggio delle classi più abbienti, protagoniste, come l’aristocrazia, di una nuova arroganza e ipocrisia nei confronti delle fasce inferiori.

È proprio questa contraddizione che viene brillantemente evidenziata dal genio illustrativo di Hogarth, che, peraltro, sembra seguire la scia di un nuovo tipo di pittura narrativa che si diffonde in tutta Europa proprio all’inizio del Settecento.

Essa attingeva ispirazione dai dipinti di genere olandesi e italiani del XVII secolo che raccontavano aneddoticamente la vita quotidiana. Ma nel Settecento, gli artisti sviluppano una freschezza narrativa e una velocità d’esecuzione che sembra sfiorare la tecnica del fumetto, capace di intrattenere pubblici molto ampi e variegati.

Storia di una cantatrice

In Italia, si trova l’esempio di Giuseppe Maria Crespi (1665-1747), che con la divertente serie umoristica dedicata alla Storia di una cantatrice, eseguita per una collezionista inglese, ci fa partecipi delle avventure di una cantante, anche nelle sue parti più grottesche, come si nota nell’episodio in cui è intenta a togliersi una pulce.

Sulla stessa lunghezza d’onda, ma con intento più illustrativo, la serie di Hogarth offre anche lezioni morali sui pericoli di sconvolgere l’ordine sociale. Riprodotte e distribuite come incisioni, queste opere innovative diventano famose a livello internazionale ed enormemente influenti.

L’intento della mostra è dunque anche quello di presentare Hogarth come l’archetipo dell’artista-imprenditore, che crea narrazioni cittadine che si rivolgono direttamente a un pubblico moderno e intellettualmente sofisticato.

Orari

tutti i giorni 10.00 – 18.00

prenotazione obbligatoria

Biglietti

£ 18

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