Valutazione icone russe: massima precisione e professionalità

Icone russe. Icona Russa con Madre di Dio (dettaglio). Tecnica: Pittura su Tavola
Icona Russa con Madre di Dio (dettaglio). Tecnica: Pittura su Tavola

Scopri il valore delle tue icone russe: una valutazione professionale

Il fascino delle icone russe non è diminuito per decenni. Particolarmente popolari sono le opere antiche. L’acquisto di una vecchia icona non è solo l’interesse di un collezionista o un privilegio e uno status speciali, ma anche un investimento affidabile e redditizio.

La valutazione delle icone è una procedura importante che permette di stabilire con precisione il valore effettivo all’opera. La valutazione include l’età approssimativa della tua icona, la tecnica utilizzata, dove e come è stata fatta e per quale scopo.

Nel valutare un’icona russa, un gruppo di nostri esperti analizza la necessità di eventuali restauri o verifica la qualità di quelli già attuati. Scopri se la tua icona è un’icona dipinta per una Chiesa o per un privato.

Il nostro è uno staff di esperti altamente specializzati nell’arte antica e vanta un’ampia esperienza nel mondo della pittura di icone russe. La procedura per la valutazione dell’icona è gratuita e viene espletata in meno di 24 ore.

Dove si possono ammirare le più famose icone russe?

A Mosca

  • Galleria Tretyakov
  • I musei del Cremlino di Mosca
  • Museo Andrei Rublev di arte e cultura paleocristiana
  • Museo dell’icona russa

A San Pietroburgo

  • Museo di Stato russo
  • Museo Fabergé

Le icone russe: storia, valore e unicità

La parola icona deriva dal greco εἰκών – όνος immagine, effigie. Dal punto di vista artistico, le icone sono raffigurazioni di santi o delle loro gesta e hanno la loro prima diffusione in età preiconoclasta, nell’impero bizantino. Ma la vera e propria area di appartenenza di questo genere artistico è la Russia.

Convertita al cristianesimo nel 988, durante il regno del Principe Vladimir, grazie all’intervento dell’impero bizantino, la Russia ne subisce anche l’influenza artistica e iconografica. Le più importanti icone bizantine che si conservano oggi a Kiev, provengono dal monastero di Santa Caterina sul Monte Sinai.

Sono attribuibili ad un arco di tempo che precede l’iconoclastia, iniziata nel 726 e durata fino all’843, e sono tavole decorate con la tecnica dell’encausto. Raffigurano il Cristo Pantocratore, San Pietro e La Vergine in trono con Bambino e Santi.

Icone russe o bizantine: le differenze e gli sviluppi

Icone russe. Icona russa con Deesis - L'arte delle icone Russe
In questa icona russa “Deesis”, o supplica, Cristo siede in trono con un in vangelo aperto in mano. Due Santi ai suoi piedi gli rivolgono supplicLo sviluppo dell’icona in Russia tra XI e XX sec

Nella Russia medievale si diffonde facilmente la cultura dell’iconocentrismo: le tavole con le icone venivano poste, in posizione privilegiata, tra il presbiterio e la navata. Molte di esse rappresentavano il Mandylion, il presunto ritratto autentico di Cristo.

Se inizialmente lo stile si affianca a quello bizantino, in seguito, questa particolare arte assume valore e importanza locali. Si diffondono immagini di miracoli e di martiri locali, o raffigurazioni della Theotókos (madre di Dio) e della Deesis (intercessione), realizzate da vere e proprie scuole artistiche nazionali.

Troviamo esempio della diffusione e importanza di questa arte nella grande icona degli Apostoli Pietro e Paolo nella Santa Sofia di Novgorod (1050-52). I personaggi raffigurati suggeriscono sempre un’idea di forte spiritualità e ieraticità, soprattutto dal XIII secolo, quando si diffondono le famose e raffinatissime icone di Rostov.

Icone russe. Icona russa con Natività - L'arte delle Icone Russe
“Natività” è il titolo di questa icona russa. Al centro è rappresentato il Cristo appena nato, affiancato dalla Vergine circondata da una preziosa aureola, perché “theotokos”, madre di Dio.

Nel XIV secolo si dirama il motivo iconico della “luce taborica”, la luce divina che pervade la dimensione terrena e la trasfigura. L’icona assume un ruolo taumaturgico e apotropaico. Il secolo successivo vede consegnare il primato della produzione delle icone a Mosca e Novgorod, con risultati originali e nuovi rispetto alla tradizione bizantina.  

Il campo dell’icona viene dominato da Teofane il Greco (1335-1410) e soprattutto dal suo allievo Andrej Rublëv (1360-1430) che, in corrispondenza della “Rinascenza macedone” realizza tavole con profonda resa psicologica dei volti e preziosissima scelta cromatica, come si nota dall’icona della Trinità dell’Antico Testamento, oggi alla Galleria Tret’jakov di Mosca.

Questa rinascenza vede la creazione di vere e proprie scuole dell’icona a Novgorod e a Kiev, dove risaltano i pregiati contrasti tra il cinabro rosso e la gamma dei blu e verdi. Dopo la crisi artistica del XVI e XVII secolo che corrisponde anche al regno di Ivan il Terribile, le icone perdono un po’ del loro carattere poetico per cedere al decorativismo.

È dal XVIII secolo che le icone cominciano a perdere importanza, ma vengono riscoperte, nel loro valore identitario e artistico russo, all’inizio del secolo successivo, quando cominciano ad essere studiate e musealizzate. Nonostante l’ingente perdita delle icone dovuta alla distruzione delle chiese in epoca sovietica, esse continuano ad essere realizzate, anche se con criteri nettamente diversi rispetto a quelli dei secoli precedenti.

La tecnica delle icone russe: dall’arte sacra a una valutazione esperta

In epoca bizantina e per molti altri secoli, le icone venivano dipinte a tempera su tavola. Il fondo (lekvas) veniva preparato con polvere di gesso e colla animale, lo strato pittorico con rosso d’uovo e pigmenti e lo strato protettivo o lacca con oli vegetali (olifa). Gli sfondi venivano sottoposti a doratura, con l’oro o l’argento in foglia.

Nell’Ottocento la tempera con rosso d’uovo viene sostituita dai colori ad olio. Inoltre, le icone cominciano ad essere coperte parzialmente da rivestimenti d’argento o di altri metalli pregiati, che le proteggevano dalle candele.

Questo rivestimento, detto riza, si può trovare solo sulla cornice (basma) decorata a cesello o a sbalzo con fregi vegetali. Ma può coprire anche tutto lo sfondo dell’icona, intramezzato da preziosi fregi a filigrana e smalti blu e verdi. Spesso, le rize cesellate servivano a mettere in evidenza i nimbi e le aureole dei santi, lasciando libere le altre zone dipinte. Alcune riempivano tutta la tavola, ad esclusione del volto, delle mani e dei piedi, come si nota nell’icona Madre di Dio di Vladimir della metà del Settecento. 

La valutazione delle icone dipende molti fattori

  •  la tecnica utilizzata
  • lo scopo della sua esecuzione
  • lo stato di conservazione
  • la presenza di restauri
  • la datazione di riferimento
  • il soggetto rappresentato
  • la preziosità dei materiali

 

Hai un’icona russa e vuoi venderla?

Noi acquistiamo icone russe.

Risposte anche in 24 ore.

Chiedi una valutazione gratuita, professionale e veloce usando il modulo sottostante, oppure usando i contatti in alto.

Instruzioni: allegare tramite il seguente modulo foto nitide e dettagliate (anche del retro e della firma).

Indicare inoltre nel campo "messaggio" le misure dell'opera.

Non trattiamo stampe e litografie.

    Informazioni di contatto


    Messaggio

    Acconsento al trattamento dei dati personali ai sensi del D.lgs 196/2003.

    © Copyright Berardi Galleria d'Arte S.r.l.