Sommario
Valuta la tua scultura: un servizio professionale per scoprire il suo valore
Tipologia opera | Periodo | Quotazioni |
Sculture anonime in bronzo di medie dimensioni | Prima del 1940 | tra i 500 e i 2.500 euro |
Sculture anonime in marmo di medie dimensioni | Prima del 1940 | tra i 2.500 e i 7.500 euro |
Sculture anonime in gesso | Prima del 1940 | intorno ai 500 euro |
Sculture anonime in terracotta e cera | Prima del 1940 | tra i 2.500 e i 5.000 |
Valutazione di sculture in bronzo, marmo, gesso, cera
Una scultura anonima in bronzo in generale può essere quotata fra i 500 e i 1.500 euro se di medie dimensioni. Se in marmo il suo valore oscilla tra i 2.500 e i 5.000 euro.
Sculture in gesso, terracotta e cera, sempre anonime, intorno ai 500 euro. Cifre più alte possono raggiungere sculture o statue di particolare pregio, ma la valutazione di una scultura dipende dai seguenti fattori:
- epoca
- materiale
- stato di conservazione
- attribuzione a un autore
- provenienza
- dimensioni
- soggetto
- qualità
La valutazione delle sculture, a differenza della pittura, è molto più complessa. Innanzitutto per la scultura ante 1940 non esiste una catalogazione di quotazioni con prezzi di riferimento.
Questo è dovuto alla rarità degli autori, spesso anonimi, ed anche alla più difficile collocazione delle sculture negli ambienti moderni, fatto che ha reso meno approfondito l’argomento quotazione in generale.
Gli stessi studi scientifici, come i libri monografici, sono spesso dedicati più ai pittori che agli scultori.
Come valutare una scultura antica
La scultura antica è sicuramente la più difficile da studiare. Rarissime sono le opere firmate e comunque non è possibile avere una compilazione di quotazioni di riferimento.
I materiale friabili inoltre, quali il gesso, la terracotta o lo stucco, hanno reso anche precaria la conservazione delle sculture antiche, spesso andate distrutte. In generale è possibile basarsi sulla qualità del singolo pezzo e ovviamente sulla notorietà dell’autore.
L’eventuale apparizione sul mercato di un pezzo di un grande scultore dell’epoca rinascimentale o barocca, di certa provenienza e attribuzione, inevitabilmente sarebbe accolto con grandissimo entusiasmo.
Comunque materiali quali l’avorio, anche se di antica lavorazione, negli ultimi tempi sono penalizzati dalle leggi contro il contrabbando di questo materiale, conseguente l’abbassamento della domanda, in particolare all’estero.
Molto apprezzati in ambito antico le sculture da “Stanza delle Meraviglie”, oggetti curiosi e di grande qualità: recente è il prezzo spuntato da una piccola conchiglia incisa dal fiammingo Cornelis Bellekin che ha raggiunto la cifra considerevole di 230.750 sterline o la scultura in legno di anonimo artista tedesco del Seicento, con la personificazione della morte, che ha raggiunto 131.250 sterline.
Passando alla scultura marmorea considerevole la cifra di più di un milione di euro per una Carità romana dello scultore francese del Settecento Laurent Delvaux (Londra 2016, Sotheby’s).
La scultura dell’Ottocento
La scultura dell’Ottocento reca spesso la firma dell’autore ma comunque, a parte gli scultori più noti, permane una certa difficoltà ad avere prezzi di riferimento.
La poca conoscenza dei maestri meno noti, e la loro rarità sul mercato non ha permesso di avere una catalogazione di quotazioni precisa.
Ovviamente maestri internazionali come Auguste Rodin (1840-1917) o italiani come Medardo Rosso (1858-1928) hanno dei punti di riferimento abbastanza precisi.
I capolavori dello scultore francese hanno spesso raggiunto valutazioni di diversi milioni di euro. Record sono stati gli oltre quindici milioni di euro raggiunti nel 2016 per il marmo Léternel Printemps del 1884 (Sotheby’s New York).
Medardo Rosso, principale esponente della scultura scapigliata lombarda, ha raggiunto i 390.000 euro nel 2016 con l’opera Bambino ebreo in bronzo del 1892.
Per la scultura dell’ottocento italiano un record importante è rappresentato dalla Chioma di Berenice di Ambrogio Borghi (1848–1887) aggiudicata a 527.000 €.
Questo record è dovuto alla grande qualità di questa scultura in marmo, accompagnata dal virtuosismo tecnico estremo quanto mai apprezzato sul mercato internazionale.
Poco meno della metà ha invece realizzato la stessa scultura ma in bronzo a riprova anche del fascino irresistibile del soggetto.
Novecento
La scultura del Novecento ha i suoi massimi rappresentanti in Italia in Arturo Martini (1889-1947), scultore famoso già alla sua epoca, e in Adolfo Wildt (1868–1931).
Ma è soprattutto quest’ultimo che negli ultimi tempi ha avuto un grande riscontro internazionale.
Nel 2015 una Santa Lucia in marmo ha raggiunto il record di di 550.000 euro in un’asta londinese, ma nell’eventualità apparissero opere più importanti nel mercato internazionale questo prezzo sarebbe con molta probabilità superato facilmente.
La scultura italiana più quotata: Donna che nuota sott’acqua del 1941-42 di Arturo Martini
Martini era considerato lo scultore più importante della sua epoca e attualmente mantiene il record di prezzo più alto ufficiale: Donna che nuota sott’acqua del 1941-42 è stato aggiudicato a € 2 milioni.
Un grande successo e fama internazionale ottenne anche Francesco Messina, (1900-1995) da qui le commissioni importantissime che assolse lungo la sua carriera.
Il suo amore per la classicità lo ha reso maestro di un’intera generazione di scultori ma attualmente le sue valutazioni non rispettano la fama che seppe ottenere in vita.
Gli scultori meno noti non hanno di frequente punti di riferimento per le quotazioni e spesso neppure collezionisti particolarmente interessati ad un particolare autore.
In questi casi la valutazione si deve riferire alla qualità della singola opera e della tecnica di esecuzione.