Biografia
Alessandro Scorzoni (Crespellano, 1858 – Bologna, 1933), pur provenendo da una famiglia di umili condizioni, riesce a frequentare l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Allievo di Antonio Puccinelli (1822-1897), ne eredita tutta la propensione verso una pittura di matrice verista, terminando brillantemente gli studi accademici nel 1879.
Conosciuto per paesaggi di piccole dimensioni, tutti dedicati alle sue adorate colline bolognesi, Alessandro Scorzoni si occupa anche di ritratti e di opere sacre e allegoriche.
Abile in moltissime tecniche, dall’olio all’acquarello, al pastello, all’affresco, è conosciuto soprattutto per il suo equilibrio formale. Partecipa ad una serie di esposizioni bolognesi con i suoi paesaggi e dipinti di figura.
Nel 1898 viene nominato Accademico d’onore dell’Accademia di Belle Arti di Bologna ed è conosciuto anche per le numerose decorazioni che realizza in area emiliana. Muore a Bologna nel 1933. Diverse sue opere sono conservate presso la Galleria d’Arte moderna della città.
Alessandro Scorzoni: paesaggi
Terminata l’Accademia a pieni voti, Alessandro Scorzoni, eredita da Antonio Puccinelli lo studio dal vero della natura. Risale al 1852 la famosa opera del maestro Passeggiata al Muro Torto, dipinto che apre la strada e in qualche modo anticipa la pittura di macchia.
Ecco, è proprio l’attenzione verso la composizione cromatica e le variazioni di luce che caratterizza Alessandro Scorzoni. Questo, sia nei dipinti di paesaggio, sia nei piccoli ritratti e nella trattazione della figura. È denotato da una evidente solidità formale, tutta giocata sul colore, molto meno sul disegno.
Ritratti e opere sacre
È interprete di opere sacre come Il Purgatorio della cappella del Suffragio nella basilica di Sant’Apollinare Nuovo a Ravenna.
Allo stesso filone appartiene il San Martino che fa l’elemosina al povero, nel Castello dei Manzoli. All’Esposizione Nazionale di Belle Arti di Bologna del 1888 presenta una copia a pastello della Santa Cecilia di Raffaello.
Per quanto riguarda invece la produzione di ritratti, ne abbiamo diversi esempi, tutti di piccole dimensioni. Nel Ritratto della moglie del 1888, conservato in una collezione privata, l’attenta ricerca cromatica si sposa con toni delicati e trasognati.
Così come avviene anche nel dipinti La mia famiglia, in cui la serena atmosfera familiare e domestica va a coniugarsi ad un impasto pittorico pastoso e ricco di luce.
Il paesaggio, suo genere prediletto, si riempie di note liriche e nostalgiche, sempre nel rispetto di un realismo personale e sincero. I luoghi preferiti di Alessandro Scorzoni per lo studio dal vero sono le zone limitrofe di Bologna: San Ruffillo, Savena e i territori attraversati dall’Idice, piccolo torrente dell’Appennino Tosco-Emiliano.
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