Giuseppe Pietro Bagetti

Giuseppe Pietro Bagetti - Combattimento a Eckmul presso Ratisbona. Acquarello e matita su carta, 54 x 85 cm
Combattimento a Eckmul presso Ratisbona. Tecnica: Acquarello e matita su carta

Biografia

Giuseppe Pietro Bagetti (Torino, 1764-1831) si forma in giovane età sia nell’arte pittorica che in quella musicale, ma poi diventa architetto. Nel 1792 diventa professore di disegno topografico all’Accademia Reale dei Nobili e maestro di disegno alla Regia Accademia militare.

Un anno dopo Vittorio Amedeo III lo nomina “regio disegnatore di vedute e paesi”. Dagli anni Novanta entra a far parte dell’esercito sardo per contribuire all’acquisizione di Nizza.

Dopo la repentina occupazione francese degli stati dei Savoia, Giuseppe Pietro Bagetti si trova in una situazione profondamente cambiata. Nel 1800 diventa capitano ingegnere geografo e ottiene diversi incarichi da parte di Napoleone che inoltre gli conferisce la nomina di “peintre paysagiste”.

Dopo la Restaurazione del 1815 Giuseppe Pietro Bagetti continua ad avere successo ed incarichi anche sotto il governo restaurato dei Savoia ed è nominato “architetto e regio disegnatore”.
Nel 1822 diventa insegnante di disegno di vedute e paesi presso la Reale Accademia di Belle Arti. Estremamente attivo nella vita pubblica e artistica fino agli ultimi anni, muore a Torino nel 1831.

Una formazione poliedrica

Giuseppe Pietro Bagetti Si forma in un primo momento al Conservatorio della Chiesa Metropolitana di Torino, seguendo gli insegnamenti di Gaetano Ottani (1720-1801) artista eclettico addentrato sia nell’esperienza musicale che in quella pittorica.

La vicinanza a questo poliedrico personaggio sarà molto importante per la formazione di Bagetti. In un secondo momento studia architettura e nel 1782 diventa architetto civile e militare all’Università di Torino.

Influenza nell’uso dell’acquarello e nella trattazione del paesaggio

Personaggio pieno di interessi ed estremamente attivo, frequenta anche lo studio del disegnatore e incisore Pietro Giacomo Palmieri (1737-1804) che lo influenza nell’uso dell’acquarello e nella trattazione del paesaggio, che sarà uno dei generi prediletti da Bagetti.

Giuseppe Pietro Bagetti. “Peintre paysagiste”

Tra il 1793 e il 1796 viene coinvolto nel susseguirsi degli eventi bellici. Quando il Piemonte viene occupato dai francesi diventa topografo ufficiale di Napoleone.
Quest’ultimo gli ordina di recarsi sui diversi luoghi di battaglia delle spedizioni tenutesi tra il 1796 e il 1797 e nel 1800 perché si occupi della realizzazione di vedute che rappresentino nel miglior modo possibile le battaglie e i combattimenti che hanno portato alle numerose conquiste francesi.

Napoleone e la Legion d’Onore

Questo incarico dall’intento celebrativo del valore militare dell’esercito napoleonico lo impegna per più di tre anni tra il 1802 e il 1805. Ma il significato meramente topografico di questo compito viene superato da Giuseppe Pietro Bagetti che sfrutta l’occasione per lavorare sul proprio linguaggio disegnativo e sulle basi della sua carriera da paesaggista.

Espone nel 1805 una veduta della Sacra di San Michele alla Mostra di Arti e Mestieri progettata a Torino in onore delle imprese di Napoleone. Quest’ultimo nel 1811 gli concede la Legion d’Onore per la Veduta d’Italia dalle Alpi fino a Napoli.

Giuseppe Pietro Bagetti. Le illustrazioni delle imprese belliche e civili di Casa Savoia

Con la Restaurazione del 1815 Giuseppe Pietro Bagetti ottiene l’incarico da parte di Vittorio Emanuele I di illustrare ad acquarello le imprese belliche e civili più importanti di Casa Savoia, per una galleria del castello di Moncalieri. La serie di acquerelli non verrà mai conclusa.

Le opere portate a termine si trovano a Palazzo Reale di Torino. Durante il regno di Carlo Felice ottiene altri incarichi, infatti il sovrano gli commissiona la serie dei paesaggi di invenzione per il Palazzo Reale.
Dopo essere stato insignito delle maggiori onorificenze sabaude pubblica il trattato Analisi sull’unità di effetto nella Pittura e della imitazione nelle Belle Arti nel 1827.

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