Sommario
Biografia
Carlo Brancaccio (Napoli, 1861 – 1920) comincia a praticare la pittura dagli anni Ottanta, attorno ai vent’anni, nonostante la famiglia lo avesse avviato agli studi matematici. Si forma al seguito dell’amico Edoardo Dalbono (1841-1915), interessandosi sin da subito ad una pittura di paesaggio luminosa e dalla tavolozza accesa.
L’impronta della scuola napoletana è ben visibile nelle sue prime espressioni, anche se, in seguito, i frequenti soggiorni parigini lo indirizzano verso una pennellata di ispirazione impressionista.
I colori brillanti e il fare libero e sciolto della pittura en plein air lo caratterizzano per tutta la sua carriera. I suoi soggetti prediletti sono marine, paesaggi e scorci di vita urbana parigina, trattati con vivacità e freschezza.
Esordisce a Napoli nel 1881, per continuare ad esporvi fino agli anni Dieci del Novecento. Partecipa anche a diverse mostre milanesi, torinesi, palermitane e genovesi. Nel 1895 e nel 1901 espone alla Biennale di Venezia. Tra soggiorni parigini e napoletani, continua la sua attività espositiva anche a Parigi, Londra, Monaco e Buenos Aires. Muore a Napoli nel 1920.
Paesaggi e marine, l’influenza di Dalbono
Con uno Studio, Carlo Brancaccio esordisce alla Promotrice napoletana del 1881. Memore degli insegnamenti di Dalbono, si fa interprete di una pittura agile e luminosa, ricca di suggestioni veriste. Anche nel 1884, sempre a Napoli e nel 1885 a Milano espone una serie di Studi e Paesi, riportando sia il realismo della scuola napoletana che il tocco vibrante e scenografico di memoria fortuniana.
Nel 1888 alla Promotrice napoletana espone una serie di soggetti partenopei: Da Mergellina, Schizzi, Un giorno di pioggia a Toledo, S. Maria del Carmine. Nello stesso anno espone a Londra Marinella, dipinto poi riproposto nel 1890 a Napoli insieme a Paesaggio. Sempre in questo stesso anno invia a Berlino Impressioni di Napoli, dipinto premiato con menzione onorevole.
Carlo Brancaccio: una pennellata impressionista
Al 1891 risalgono Verso sera e In campagna, presentate a Napoli e Golfo di Napoli, Mergellina e La vecchia Napoli presentate a Berlino. Sono questi gli anni in cui Carlo Brancaccio soggiorna spesso a Parigi e comincia a presentarsi dunque al mercato europeo.
Richiestissime dai collezionisti, elabora piccole composizioni decorative con marine e paesaggi napoletani, conseguendo un notevole successo di mercato.
La sua pennellata si fa più veloce e vicina all’impressionismo, ispirato dalle coeve e precedenti espressioni pittoriche francesi. All’Esposizione Nazionale di Belle Arti di Roma del 1893 espone: Marina d’inverno, Via d’Amalfi, Santa Lucia e Bassoporto, che viene premiata con la medaglia d’oro.
Alla Biennale di Venezia del 1895 presenta Impressione, mentre a Berlino Bagni del popolo in Napoli, Sorrento e Fiume Sebeto (Napoli). Il 1895 è un anno particolarmente prolifico: espone anche a Monaco Impressione di temporale e Gita sul Vesuvio, e alla mostra degli Amatori e Cultori a Roma L’amore è una catena, Ore tristi e In attesa.
Nel 1899 a Berlino compare Palazzo donn’Anna a Posillipo, soggetto molto trattato dagli artisti della scuola napoletana. Dal 1900 cominciano a essere presentati paesaggi francesi e veneziani: Boulevard, Schizzo di Parigi, Paesaggio di Provenza, In gondola, Piazza San Marco, Vieille coau à Cluny e Sous la cascade.
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