Antonio Corsi

Antonio Corsi. Gazzelle. Scultura in Bronzo
Gazzelle. Scultura in Bronzo

Biografia

Antonio Corsi (Valparaiso – Cile, 1892 – ?) nasce in Cile, da famiglia toscana. Sappiamo pochissimo della vita di questo scultore, ma è certo che intorno all’inizio del Novecento rientra in Italia e studia a Firenze sotto la guida di Raffaello Romanelli (1856-1928).

Quest’ultimo, autore non soltanto di statue celebrative di stampo classico, ma anche di una ricca produzione di figure di animali in bronzo e gesso di grande impatto espressivo e naturalistico, influenza nel profondo il giovane Antonio Corsi, che quindi si specializza nella scultura animalier.

Il grande formato delle opere del maestro viene sostituito da opere di piccole dimensioni e di carattere decorativo, nella volontà di assecondare la moda degli anni Venti e Trenta del Novecento. Il suo esordio avviene alla Fiorentina Primaverile del 1922, mentre poi continua ad esporre soprattutto presso le mostre Sindacali.

L’attività espositiva

L’artista di origini cilene è presente anche alle Quadriennali di Roma del 1935 e del 1939, ottenendo un notevole successo di pubblico. Con i suoi piccoli soggetti zoomorfi, rientra nella produzione animalier che lo accomuna ad artisti come il fiorentino Sirio Tofanari (1886-1969).

In effetti, la linea sintetica e dinamica che appartiene alle piccole sculture di animali di Tofanari rientra anche nel linguaggio stilistico di Antonio Corsi. Questo atteggiamento modernista si riflette soprattutto nella volontà di rendere le figure agili ed esili nello spazio, coniugando il naturalismo al sintetismo d’insieme.

Per quanto riguarda le vicende personali dell’artista, non abbiamo altro riferimento che la sua presenza alle esposizioni fino agli inizi degli anni Quaranta. Non siamo a conoscenza della sua data di morte.

Antonio Corsi: la scultura animalier

Come accennato, l’esordio artistico dello scultore di origini cilene Antonio Corsi avviene alla Fiorentina Primaverile del 1922, in cui presenta una piccola figura di Macchietta. Dopo questa prima adesione ai temi di genere, lo scultore si dedica quasi esclusivamente a soggetti animalistici, adottando una linea agile e veloce, che si riflette nell’uso del bronzo, materiale lucente e trattato con gusto estremamente energico e moderno.

I soggetti zoomorfi si rifanno ad un mondo esotico e lontano, l’Africa coloniale o l’India, in una rappresentazione lineare e sintetica che cerca di trasmettere la vitalità degli animali descritti in romanzi come Il libro della giungla di Kipling.

Nel 1934, partecipa alla mostra Sindacale di Roma con Scimmia, Kudù e Gazzelle. L’anno successivo è presente alla Quadriennale romana con l’elegante Antilope che si gratta, e contemporaneamente realizza il busto di Thaon di Ravel per il Monumento a Vittorio Emanuele II, sempre nella Capitale.

Risalgono alla Sindacale di Roma del 1936 Amadriade femmina, Negro sudanese, Capra crinita, Antilopi e Amadriade maschio. Pugilatore nero, una sorta di narrazione di una popolazione sottomessa dal colonialismo italiano ma forte nella sua fisicità ancestrale, e Antilopi compaiono alla Sindacale di Roma del 1938, Gazzelle alla Quadriennale di Roma del 1939 e alla Sindacale del 1940 Antilope.

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