Sommario
Biografia
Rudolf von Alt (Vienna, 1812 – 1905) vedutista austriaco figlio del litografo Jakob Alt (1789-1871), studia presso l’Accademia di Belle Arti di Vienna. Si specializza subito nella pittura di paesaggio e nell’uso dell’acquarello, medium che caratterizza gran parte della sua produzione.
Negli anni Trenta Rudolf von Alt compie il suo grand tour in Italia, prima fermandosi solo sulle Alpi, poi avventurandosi fino al sud. Le tappe del suo viaggio vengono documentate in numerosissimi acquarelli che risultano permeati da una forte attenzione nei confronti della riproduzione delle architetture.
La precisione nella resa dei dettagli e delle atmosfere dei paesaggi o delle città che visita emerge con grande potenza. Basta pensare alle vedute urbane di Piazza San Marco a Venezia o a quelle dei Fori Imperiali a Roma.
La tavolozza è luminosissima, ricca di toni chiari che rendono con attenzione e partecipazione la brulicante vita delle strade o delle piazze italiane. Nel 1867 Rudolf von Alt intraprende un lungo viaggio nel sud Italia, toccando città come Palermo e Napoli.
Ne scaturiscono vedute meravigliose anche di Capri, che fanno compagnia alle sapienti e ariose vedute che costituiscono gran parte del repertorio altiano, quelle di Venezia.
Partecipa ad alcune esposizioni italiane come la Festa dell’Arte e dei Fiori di Firenze del 1896 e la Biennale di Venezia del 1899. Tornato a Vienna, vi muore nel 1905.
Rudolf von Alt: i paesaggi italiani
Il pittore, già indirizzato allo studio dell’arte dal padre Jakob che lo incitava a copiare o colorire le sue incisioni con l’acquarello, viene attratto ben presto dai paesaggi italiani. Come prima tappa, Rudolf von Alt, affronta le Alpi e i laghi del nord Italia.
Esistono numerosissime versioni di vedute italiane ad acquarello del lago di Como e di Garda. Ne sono esempio Bellaggio, La cattedrale di Como, Tempesta sul lago di Garda.
Vedute di matrice romantica
Nella metà degli anni Trenta, Rudolf von Alt si sposta nel centro Italia: visita Roma e la campagna circostante, dedicando attenzione soprattutto alle vedute di Tivoli. Ampie e ariose, tutte di matrice romantica, nascondono la presenza di un assiduo studio del vero da parte dell’artista.
Le variazioni atmosferiche e luminose caratterizzano paesaggi come Marina grande di Capri, Il tempio della Sibilla a Tivoli, San Pietro dai giardini del Vaticano, La Basilica di Sant’Antonio da Padova.
Nel 1896 partecipa alla Mostra della Festa dell’Arte e dei Fiori a Firenze con L’Arco di Tito in Roma. Mentre nel 1899 prende parte alla Biennale di Venezia con due vedute che non appartengono alla sua esperienza in Italia, Gastein–studio e Campanile di Santo Stefano a Vienna.
Gli acquarelli: le celebri vedute di Piazza San Marco a Venezia
È proprio Venezia, però, che costituisce il soggetto preferito di Rudolf von Alt. La sua luce che si riflette nella laguna, i suoi magnifici monumenti, la sua sfrenata sfarzosità, lo inducono a soffermarsi a lungo nella città.
Le celebri vedute di Piazza San Marco, realizzate in diverse varianti, trasmettono un senso di profonda immersione nel paesaggio rappresentato.
L’occhio del pittore è completamente integrato nella veduta e non risulta distaccato, come in quella settecentesca. Non tutti i paesaggi infatti sono raffigurati a distanza, ma spesso risultano inquadrati tramite tagli arditi e ravvicinati, con l’intento di rappresentare la folla, la vita quotidiana di Venezia.
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