Saverio Della Gatta

Saverio Della Gatta. Tecnica: Tempera su Carta, 46 x 34 cm. Firmato e datato in basso a sinistra “S. Della Gatta f. 1795”
L’Eruzione del 15 Giungo 1794 a Torre del Greco. Tecnica: Tempera su Carta. Firmato e datato in basso a sinistra “S. Della Gatta f. 1795”

Biografia

Saverio Della Gatta (documentato a Napoli dal 1777 al 1827) è un pittore attivo nella Napoli di fine Settecento e di inizio Ottocento. In effetti, dal 1777 risulta iscritto all’Accademia napoletana, come allievo del pittore neo barocco di Bagnoli Giacomo Cestaro (1718-1785).

Nonostante la sua formazione sia evidentemente impostata sulla pittura allegorica e sacra di stampo classicista, Saverio Della Gatta, si specializza ben presto nella veduta.

Acquarello e gouache

Comincia a firmarsi alternativamente Saverio o Xavier, per questo è conosciuto con entrambi i nomi. Le tecniche per cui il pittore si contraddistingue sono l’acquarello e il gouache, utilizzati non solo nella realizzazione di vedute, ma anche in scene di vita popolare napoletana.

Ben presto, quindi, Saverio Della Gatta diventa erede di quel linguaggio che era stato diffuso a Napoli da pittori nordici come Philipp Hackert (1737-1807), iniziatore delle cosiddette gouaches napilitaines i cui soggetti sono le principali mete del grand tour in campania.

Il viaggio a Roma e nel Regno di Napoli

Nel 1794 è documentato il suo viaggio a Roma, dove ha modo di confrontarsi con il paesaggio laziale ed eseguire una serie di acquarelli, i primi di Saverio Della Gatta comparsi sul mercato. Non si sa molto altro della sua vita privata, a parte il fatto che, molto probabilmente, negli anni Novanta, compie un lungo viaggio nel Regno di Napoli per raccogliere impressioni sulle tradizioni e usanze popolari dell’Italia meridionale.

Il successo di Saverio Della Gatta è destinato soprattutto al mercato straniero, in particolare inglese. Molti suoi acquarelli e gouaches con vedute di Napoli e del Vesuvio appartengono, oggi, a collezioni private britanniche o americane.

La presenza del pittore a Napoli è testimoniata fino al 1827, quando ormai il campo della pittura è occupato dalle innovazioni veristico-romantiche della Scuola di Posillipo.

Ma a questo punto, Saverio Della Gatta è talmente impegnato per le numerose richieste del mercato, che abbandona in parte l’acquarello per dedicarsi alla tecnica pouchoir, utilizzata per la realizzazione di cartoline per turisti stranieri. Il pittore è documentato a Napoli fino al 1827: è probabile che questa sia proprio la data di morte di Saverio Della Gatta.

Saverio Della Gatta: tra vedute di Napoli e scene di vita popolare

La prima opera certa di Saverio Della Gatta risale al 1779. Si tratta di una Veduta del Vesuvio, che avrà poi un grande successo, perché riprodotta in un’incisione. Essa, insieme ad altre vedute di Alessandro D’Anna (1846-1810) e di Pietro Fabris (1740-1792), compare nel testo Ragionamento istorico intorno all’eruzione del Vesuvio.

Al suo soggiorno romano risale il famoso acquarello Paesani e animali vicino alla tomba di Cecilia Metella, in cui riesce sapientemente ad unire la veduta classica, caratterizzata da uno sfumato suggestivo e di origine seicentesca, a piccole figure ed animali. Questi ultimi realizzati con minuzia di particolari e varietà espressiva, animano la scena come nella più antica tradizione paesaggistica romana.

Numerose cartoline con scenette e con il paesaggio napoletano appartengono alla produzione di Saverio della Gatta, interprete non solo della veduta, ma anche del racconto della vita quotidiana popolare a Napoli.

L’eruzione dei Vesuvio e gli scorci del Golfo

Importante è la serie dedicata all’eruzione del Vesuvio del 1794, cui appartiene la tempera su carta L’eruzione del 15 giugno 1794 a Torre del Greco. In questa veduta, un’imponente nuvola scura campeggia minacciosa sulle case e su una piccola famiglia di tre persone, che, disperate, sono riuscite a sfuggire al disastro.

Tra i dipinti a gouache più noti, si segnala Veduta di Napoli da Posillipo, ma anche numerosi documenti della vita napoletana dell’epoca borbonica, tra scorci della città e del Golfo. Ne è un esempio Il ritorno di Ferdinando dalla Sicilia, dipinto di carattere encomiastico, che mostra anche costumi tradizionali e usanze del tempo, di cui Saverio Della Gatta è un abile narratore.

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