Canova. Eterna bellezza

Canova. Eterna Bellezza. Antonio Canova. Danzatrice con le Mani sui Fianchi, 1811 (dettaglio). Tecnica: Scultura in marmo, 179 x 76 x 67. Museo Ermitage, San Pietroburgo
Danzatrice con le Mani sui Fianchi, 1811 (dettaglio). Tecnica: Scultura in marmo.

Museo di Roma, Palazzo Braschi

Fino al 15 marzo 2020

“Eterna bellezza”. Queste parole sono state scelte dal curatore Giuseppe Pavarello, per raccontare cosa hanno lasciato le sculture di Antonio Canova (1757-1822) ai posteri. Una bellezza eterna, sublime, pura come il Neoclassicismo di cui si fa promotore per tutta la sua vita.

Nella bella mostra in corso al Museo di Roma a Palazzo Braschi, il percorso espositivo si concentra in particolare sul rapporto che Canova ha avuto con Roma. Partito per la città il 9 ottobre del 1779, vi risiederà per gran parte della sua vita, instaurando con Roma un rapporto speciale.

Giunto in città all’inizio di novembre, grazie all’intercessione di Falier, riceve dall’ambasciatore vaticano uno studio in Palazzo Venezia, che diventerà il luogo di elaborazione e di nascita delle sue opere più famose e maestose.

Le diverse articolazioni dell’Eterna bellezza

La prima sezione della mostra presenta tutte le influenze di cui il giovane scultore si è nutrito inizialmente. In particolare, viene evidenziata la grande ammirazione che Antonio Canova aveva nei confronti del maestro Pompeo Batoni (1708-1787).

Ma non viene di certo tralasciato il rapporto di amicizia che univa lo scultore al pittore Anton Raphael Mengs (1728-1779) e la loro comune interpretazione delle teorie di Winckelmann, riguardo la formulazione pratica del “bello ideale”.

A questo proposito, in diverse sale dell’esposizione, vengono messi a confronto soggetti canoviani con i loro diretti riferimenti antichi. In una delle sezioni più suggestive, l’Amorino alato di Antonio Canova, posizionato su una pedana circolare e rotante, in modo da mostrarci la statua a tutto tondo, viene messo a confronto con l’antico Eros tipo Centocelle del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

La pura bellezza adolescenziale viene dunque affrontata dallo scultore assecondando le forme armoniche e perfette di una statua classica di II secolo, definita in generale da Winckelmann «semplice al massimo, quando è libera da fronzoli, da costrizioni, da arguzie ricercate».

Nella stessa sala si trova esposta la tragica ma splendida Maddalena penitente, una delle poche opere del maestro a rappresentare un soggetto religioso. Esibita nel 1808 a Parigi, fu acclamata per la sua “esecuzione magica”.

In effetti, la Maddalena viene scolpita accovacciata, con un pesante crocifisso di bronzo in mano, un teschio al fianco, il seno scoperto e i capelli che le ricadono sulla schiena, visibile attraverso l’espediente espositivo di un grande specchio posizionato dietro la statua.

Canova. Eterna Bellezza. Danzatrice con le Mani sui Fianchi, 1811. Scultura in Marmo - Antonio Canova, Scultore
Danzatrice con le Mani sui Fianchi, 1811 Tecnica: Scultura in marmo, 179 x 76 x 67. Museo Ermitage, San Pietroburgo

«Solo le grazie guidavano la sua mano»

Queste sono le parole con cui Leopoldo Cicognara si espresse su Antonio Canova nel 1818 e che sono impresse sul muro di una sala dedicata ai paralleli tra antico e moderno.

Il Palazzo Papafava a Padova aveva una sala in cui due sculture di Canova erano state affiancate a tre copie in gesso dell’Apollo del Belvedere, del Gladiatore Borghese e dei Pugilatori, i cui originali si trovavano nel cortile ottagono del Museo Pio Clementino al Vaticano.

Le statue in questione di Antonio Canova sono il magnifico e imperante Perseo trionfante specchio dell’Apollo e il Creugante, a confronto col Pugilatore. I paralleli di Palazzo Papafava vengono ripresentati in mostra, sempre adottando l’espediente della pedana rotante per meglio mostrare la perfezione anatomica e i muscoli tesi del Creugante.

Da segnalare è l’interessante sala in cui si dà la possibilità ai visitatori di osservare le statue in gesso alla luce di una piccola candela elettrica, perché era già un’usanza degli artisti del Settecento mostrare le opere nel loro studio al buio e a lume di fiaccola.

Infine, dopo una sezione interamente dedicata alla campagna fotografica che Mimmo Jodice ha eseguito sui dettagli immaginifici delle statue di Canova, vi è l’ultima, sorprendente sala.

Catturati dall’oscurità, si entra in una sala quadrangolare in cui al centro, sull’ormai consueta pedana rotante, è posta la statua della Danzatrice con le mani sui fianchi proveniente dall’Ermitage di San Pietroburgo.

Le pareti sono ricoperte da specchi che riflettono all’infinito questa delicata e leggiadra statua di danzatrice, accarezzata dal panneggio bagnato delle velate stoffe dell’abito.

ORARI:

dal lunedì alla domenica ore 10.00-19.00

BIGLIETTI:

€13,00 Intero; € 11,00 Ridotto; € 4,00 biglietto speciale scuola ad alunno; € 22,00 biglietto speciale Famiglie (2 adulti più figli al di sotto dei 18 anni).

I possessori della MIC card accedono alla Mostra con l’acquisto del biglietto “solo Mostra” ridotto.

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