Una mostra on line della William Morris Society di Londra

William Morris. Grafton Wallpaper, 1883, Carta da Parati decorata
William Morris. Grafton Wallpaper, 1883, Carta da Parati decorata

Sito della William Morris Society, Londra

«La storia ha ricordato re e guerrieri, perché distrutti; l’arte ha ricordato le persone, perché hanno creato». Con questa frase si apre la mostra on line della William Morris Society, dedicata all’uomo che ha rivoluzionato la concezione dell’arte e del design inglese durante l’era Vittoriana.

William Morris (1834-1896) è stato un uomo eclettico e, come si suol dire, totale: ha lavorato come artista, designer, artigiano, scrittore ed è stato membro attivo del partito socialista, in un’epoca difficile e allo stesso tempo splendida per la storia della Gran Bretagna.

Nato da una famiglia benestante di Walthamstow, vicino a Londra, si è formato ad Oxford, dove si avvicina confraternita degli artisti Preraffaelliti, legandosi soprattutto a Philip Webb (1831-1915) e ad Edward Burne-Jones (1833-1898), figure fondamentali per la nascita del suo progetto artistico ed estetico che unisce arte ed arti applicate.

Nel 1861, William Morris, insieme ad alcuni soci, fonda la ditta di design Morris, Marshall, Faulkner & Co, in cui mette in pratica, per la prima volta, l’elegante e proficua unione tra funzionalità e sensibilità decorativa ed estetica, soprattutto per la produzione di arazzi, carta da parati, tessuti, mobili e vetrate.

Arts & Crafts

La creazione della società risulta determinante per la nascita del movimento Arts and Crafts, che gli procura un successo strepitoso, tanto da assumere il pieno controllo della ditta nel 1875, ribattezzata, a questo punto, con il nome Morris & Co.

Nella mostra virtuale realizzata nel sito della William Morris Society di Londra, sono presenti alcuni disegni originali di Morris, come Windrush, che rappresenta alla perfezione il messaggio principale di Arts & Crafts, quello di riportare l’artigianato alle sue origini, dotandolo di un carattere personale e umano: una manifattura a tutti gli effetti, lontana dalla produzione in serie ormai baluardo della rivoluzione industriale.

Inoltre, William Morris, si occuperà anche di stampa, come mostrano alcuni libri “esposti” nella mostra on line, mantenendo lo stesso approccio che ha nel campo dell’artigianato e dell’arredamento.

Fonda la Kelmscott Press nel 1891 per pubblicare libri in edizione limitata – con metodi tradizionali di stampa –  arricchiti da decorazioni in stile floreale tipici della sua straordinaria produzione decorativa, con l’intento di mostrare la validità e l’utilità dell’opera d’arte non soltanto fine a se stessa.

Creazione ed efficacia sono i due punti focali del programma artistico e sociale di William Morris, convinto dell’idea che la bellezza potesse raggiungere anche gli strati più umili della società. È per questo che si dota della collaborazione artistica di Burne-Jones, ma anche di Dante Gabriel Rossetti (1828-1882) e di Ford Madox Brown (1821-1893).

«Non avere nella tua casa nulla di cui tu non conosca l’utilità, o non riconosca la bellezza».

È proprio questa la filosofia di William Morris ed è attraverso questo motto che trasmette a pieno la l’idea che si nasconde dietro le sue famose carte da parati: «trasformare i muri delle nostre case in un bosco verde nel mese rigoglioso di giugno».

Lavorazione artigianale e bellezza si coniugano alla perfezione nelle scelte estetiche e pratiche di Morris, che decide di collaborare con la ditta tessile Thomas Wardle in Leek fino ai primi anni del 1880, evitando, così di avallare quel processo industriale che tanto teme e disprezza.

Purtroppo, il compromesso tra estetica, utilità e costo non potrà mai essere sfruttato e percepito dalle classi meno abbienti, come lui avrebbe voluto, ma anzi, farà successo soprattutto nella classe borghese. La sua idea di un mondo quasi arcadico e socialista, senza differenze ed ingiustizie, non giungerà mai a compimento, con sua enorme delusione.

Nel corso della mostra virtuale si possono ammirare alcuni tessuti decorati con i motivi più amati dall’artista e designer, ma anche libri illustrati, maioliche decorate e la famosa Sussex chair, icona di Arts & Crafts e usata anche da Burne-Jones nel suo studio. Robert Edis raccomandò questa sedia come “eccellente, comoda e artistica” nel suo influente libro, Decorazione e arredamento delle case di città del 1881.