Eliseu Visconti

Eliseu Visconti. In Estate, 1894. Tecnica: Olio su tela,58,9 x 80,4 cm
In Estate, 1894. Tecnica: Olio su tela

Biografia

Eliseu Visconti (Giffoni Valle Piana, 1866 – Rio de Janeiro, 1944) artista italiano con il nome originale di Eliseo D’Angelo Visconti, trasferitosi dalla provincia salernitana in Brasile, è considerato, nel paese sud americano, uno dei maggiori rappresentanti della pittura e della decorazione nazionale della prima metà del Novecento.

Ancora bambino, nel 1873, si trasferisce con la famiglia in Brasile, dove passa il resto della sua vita. Dimostrate eccellenti doti artistiche, viene iscritto al Liceu de Artes e Ofícios di Rio de Janeiro, per poi frequentare, dal 1885, l’Accademia Imperiale di Belle Arti, dove ha come maestri Henrique Bernardelli, Rodolfo Amoedo che lo introducono alla pittura naturalista.

Il viaggio di studio a Parigi

Vinta una borsa di studio nel 1892, Eliseu Visconti decide di compiere un viaggio a Parigi, per ampliare ed approfondire la sua formazione, aggiornandola alle tendenze europee.
Nel 1893, in piena belle époque, inizia a frequentare l’Accademia di Belle Arti di Parigi ed in seguito la Scuola Nazionale Superiore di Arti Decorative, dove conosce l’illustratore Eugène Grasset (1841-1917), uno dei maggiori rappresentati dell’Art Nouveau.

Grazie alla sua frequentazione, Eliseu Visconti si avvicina alla cultura simbolista e preraffaellita, facendo suo il segno decorativo e sinuoso del Liberty. Ma a Parigi, entra anche in contatto con i rappresentanti del post Impressionismo, partecipando all’Esposizione Universale di Parigi del 1900, dove ottiene la medaglia d’argento.

Eliseu Visconti. Il rinnovamento delle arti visive in Brasile

Nel 1905, Eliseu Visconti rientra in Brasile, dove è protagonista di un profondo rinnovamento delle arti visive a Rio de Janeiro, ancora molto legate alla tradizione accademica ottocentesca. Si occupa, appena rientrato, della decorazione dei sipari del Teatro Comunale di Rio, per poi ricevere molte altre committenze da parte del governo.

Si fa interprete di una pittura fresca e innovativa, in particolare in Brasile, che unisce soggetti simbolisti, dalle atmosfere pulviscolari e sospese in un incanto fiabesco, ad un cromatismo impressionista, fatto di una pennellata sciolta e composta da piccoli tocchi luminosi, a tratti più impressionisti, a tratti pienamente divisionisti.

Molto importante in Eliseu Visconti è la vena protorinascimentale che gli proviene dallo studio dei Preraffaelliti, soprattutto nella trattazione dei corpi e delle figure femminili e della sua prima fase pittorica.

Le numerose decorazioni pubbliche

L’anno successivo, viene chiamato a sostituire il suo maestro Bernardelli presso la Scuola Nazionale di Belle Arti, rinnovata dopo la proclamazione della Repubblica nel 1889, dove insegna fino al 1913, operando un forte perfezionamento dei metodi didattici.

Nel frattempo, espone frequentemente a Rio e a San Paolo, raggiungendo una certa fama in tutto il sud America, anche a livello decorativo. Gran parte delle sue opere si trovano oggi in collezioni private brasiliane o francesi. I

suoi preziosi cicli decorativi in stile Art Nouveau si possono ancora ammirare nella Biblioteca Nacional, nella Sala Consiliare del Municipio di Rio de Janeiro e nella Corte Federale, tutti realizzati tra gli anni Dieci e Venti del Novecento.

Nel 1913, rientra a Parigi con l’intenzione di rimanervi per poco tempo, ma la guerra lo costringe a non rientrare in Brasile prima del 1920. Ancora una volta, in questi anni europei, il suo stile si arricchisce e diventa ancora più maturo ed eclettico.

Una volta stabilitosi definitivamente a Rio, Eliseu Visconti continua a dipingere e ad esporre per gran parte degli anni Venti e Trenta, divenendo una sorta di artista nazionale. Muore a Rio, sua città d’adozione, nel 1944, a settantotto anni.

Eliseu Visconti: un italiano in Brasile, tra Simbolismo e post Impressionismo

Il soggiorno di Eliseu Visconti a Parigi, compiuto a cavallo tra gli ultimi anni dell’Ottocento e i primi del Novecento è fondamentale per la sua formazione artistica. Riesce a fare suo sia il decorativismo di stampo Liberty, sia la pennellata post Impressionista.

Così, se nella sua primissima fase pittorica in Brasile, aveva seguito un sincero naturalismo in opere come Lavadeiras o Dia del sol – Andarai grande, del 1891, nella sua fase pittorica parigina dà vita ad una serie di opere dal carattere sospeso e simbolico.

In esse, le figure, come i nudi, risentono sicuramente dell’influsso della cultura Preraffaellita. Il gusto disegnativo e cromatico richiama elementi del primo Rinascimento, coniugati ad un’interpretazione cromatica calda e seducente.

Appartengono agli anni parigini opere come Primavera, in cui la linea elegante e decorativa dell’Art Nouveau si unisce ad un cromatismo luminoso e ad una dimensione simbolica che lo avvicina ai Nabis.

Lo stesso avviene in Donna di schiena, in Sogno mistico del 1897 e nel perturbante olio dedicato ad un ritratto orientale, chiamato Uomo con cappello rosso, ma anche e soprattutto nell’opera mistica Ricompensa di San Sebastiano.

Due dipinti dalla vocazione nettamente simbolista, Gioventù e Oréadas vengono presentati all’Esposizione Universale di Parigi del 1900, consegnando ad Eliseu Visconti un grande successo di pubblico e di critica.

Tra impressionismo e divisionismo

Intorno al 1905, il pittore brasiliano d’adozione realizza una serie di dipinti di forte ispirazione impressionista, sia dal punto di vista tematico che tecnico. Utilizza una pennellata veloce e sintetica, ricca di luce, per l’esecuzione di una serie di opere dedicate ai Jardin du Luxembourg e a scene collocate nella quotidianità parigina come Maternità.

Nel 1908, a Rio, Eliseu Visconti, continua sulla scia della pittura post impressionista, in opere delicate e coinvolgenti che raccontano la vita brasiliana, tra cui Avenida Central. Al 1916 risalgono invece, tra le altre opere, Meditando e Moça no trigal, che registra sapienti e ben studiati effetti di luce sul campo di grano.

Del 1918 è Ritratto della famiglia dell’artista, che presenta definitivamente il trasporto verso il divisionismo, come si nota bene anche in O colar del 1922, Cura del sol e dalle decorazioni del soffitto e del proscenio del Teatro Comunale di Rio.

Tra gli anni Venti e Trenta, Eliseu Visconti dedica molti dipinti a Teresópolis, città vicina a Rio che esercita su di lui un potente fascino, per la sua vivida luminosità e autenticità.

Vi realizza diverse tele, tra cui Céu de Teresópolis, Minha casa de campo, Na alameda, tutti caratterizzati da un’esecuzione libera, veloce, fresca e brillante, che rappresenta la maturità artistica del pittore.

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