Filippo Carcano

Filippo Carcano - Agosto a Gignese, 1903 | Tecnica: Olio su Tela, 101,5 x 141,5 cm
Agosto a Gignese, 1903. Tecnica: Olio su Tela

Biografia

Filippo Carcano (Milano, 1840 – 1914) appartiene ad una famiglia della piccola borghesia lombarda e si dedica ben presto a studi artistici. Diventa col tempo uno dei principali rappresentanti della pittura di paesaggio in area lombarda.

Nel 1874, anno in cui è socio onorario dell’Accademia di Brera espone a Milano, Genova, Torino e Firenze. Soltanto alla fine della sua carriera si dedica alle nature morte, le opere meno note della sua produzione.

Dalla metà degli anni Novanta diventa membro della giuria di diverse Esposizioni milanesi. Nel 1895 fa parte della commissione per le opere italiane della I Biennale. Muore a Milano nel 1914.

La pittura di storia

Filippo Carcano frequenta l’Accademia di Brera ed è allievo di Francesco Hayez (1791-1882). La sua prima produzione pittorica è soggetta all’influenza della pittura di storia del maestro. All’Annuale di Brera del 1861 espone diversi quadri a soggetto storico e nel 1862 presenta Federico Barbarossa e il duca Enrico il leone di Chiavenna.

Il realismo

Il primo distacco dalla pittura di storia

Già dal 1862, stesso anno in cui aveva esposto il dipinto dedicato a Barbarossa, Filippo Carcano comincia a sperimentare un tema legato all’aneddoto della vita quotidiana e alla scenetta di genere carico però di un realismo tratto sicuramente dall’osservazione del vero.

La svolta è rappresentata dal dipinto La piccola fioraia in cui una fanciulla che vende i fiori si sta riposando, seduta ai piedi di un vialetto immerso nella verdura di un giardino casalingo.
Ha posato il suo cesto di fiori a terra e, circondata da piante, viene immersa in una luce cangiante che trasmette i giochi d’ombra dei raggi solari che filtrano tra le fronde.
La scena è pervasa da una certa malinconia data dalla tristezza e dalla povertà della piccola fioraia.

La piena adesione al verismo

Pochi anni dopo, all’Esposizione di Brera del 1865, Filippo Carcano presenta un dipinto ancora più legato all’osservazione particolareggiata del vero. È Una lezione di ballo in cui in una sala da ballo invasa dalla luce dorata del pomeriggio l’insegnante sta spiegando alcuni passi ad una fanciulla, mentre gli altri osservano seduti su una panca ai lati della sala.

Per la grande precisione del dipinto e per il taglio particolare, Filippo Carcano viene accusato di lavorare sulla fotografia. Questa polemica lo accompagnerà ancora per qualche anno, tormentato dai suoi detrattori.

Filippo Carcano: le opere

La pittura di paesaggio

Filippo Carcano comincia ad ottenere successo di mercato con le sue opere di genere attente al vero. Elabora i primi paesaggi a partire dagli anni Settanta. È grazie a questa svolta che si afferma come uno dei principali rappresentanti del realismo paesaggista lombardo.

Di ispirazione sono le sponde del Lago Maggiore o del Mottarone. Si fa interprete di opere pervase da un’intensa malinconia resa attraverso il suo particolare realismo attento alla variazione della luce.

Esempi di questo genere sono Veduta del Lago Maggiore del 1878, Melanconia del 1879 e il famoso L’isola dei pescatori, quadro che rappresenta da lontano l’isola del Lago Maggiore, motivo che verrà ripetuto più volte in orari e momenti diversi della giornata per porre attenzione ai cambiamenti della luce e dell’atmosfera, ma anche delle condizioni meteorologiche.

Il dipinto che gli garantisce finalmente l’approvazione del pubblico è L’ora del riposo durante i lavori dell’esposizione del 1881. Con un occhio modernissimo  Filippo Carcano rappresenta un momento di pausa dal lavoro e si fa promotore della tematica sociale accompagnata da una pittura sfaldata e spatolata quasi anticipatrice del divisionismo.

Non è un caso infatti che gli ultimi anni di carriera di Filippo Carcano stringono l’occhio anche a tematiche di matrice simbolista (L’Umanità del 1900) che cominciano a diffondersi a Milano in ambito Scapigliato.

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