Mario Ridola

Mario Ridola. Scena d’Interno in Libia. Tecnica: Olio su tela
Scena d’Interno in Libia. Tecnica: Olio su tela. Firmato in basso a destra “Mario Ridola”

Biografia

Mario Ridola (Napoli, 1890 – Catanzaro, 1973), si forma all’Accademia di Belle Arti di Napoli sotto la guida di Stanislao Lista (1824-1908), Vincenzo Volpe (1855-1929) e Michele Cammarano (1835-1920), di cui diviene l’allievo prediletto.

Si diploma nel 1912 e si indirizza subito, grazie ai suoi maestri, verso un agile ed istintivo realismo, prevalentemente dedicato alla narrazione della quotidianità popolare, come si nota dalle opere esposte a Napoli nei primi anni Dieci del Novecento. Il pittore completa poi la sua formazione all’Accademia di Parigi e poi a quella di Anversa.

Il lungo soggiorno in Libia

Viaggiatore instancabile e attento interprete dei valori tradizionali delle culture del Mediterraneo, Mario Ridola si sposta dall’Italia subito dopo la Prima guerra mondiale, per partire alla volta della colonia libica, dove rimane per nove anni.

Il suo concreto ed immediato realismo, di carattere spontaneo e luminoso, lo conduce alla formulazione di un vivace orientalismo, cui si dedica per tutti gli anni Venti. Il suo repertorio coloniale, che risulta certamente più efficace e vivace di quello partenopeo dei primi anni del Novecento, più modesto e ordinario, è costituito da notevoli impressioni e suggestioni della quotidianità libica.

I primi anni Trenta in Albania e le esposizioni italiane

In seguito, tra il 1930 e il 1933, il pittore si trasferisce in Albania, dove fonda la prima Scuola di disegno del paese, contribuendo in maniera significativa alla diffusione del verismo in area balcanica, ponendo particolare attenzione allo studio dei valori folklorici e culturali locali.

Gran parte della produzione della fase albanese è conservata nel Palazzo Reale di Tirana. Nel 1938, ormai rientrato in Italia, Mario Ridola tiene una personale a Roma, ritornando al suo repertorio legato alla trattazione della quotidianità popolare partenopea. Negli ultimi anni, di cui si anno pochissime notizie, si ritira a Catanzaro, dove muore nel 1973.

Mario Ridola, pittore coloniale in Libia

Nelle opere realizzate da Mario Ridola durante il soggiorno di nove anni in Libia, affiorano con delicatezza e raffinata sensibilità cromatica i motivi africani, con i tramonti e le grandi distese desertiche luminosissime, come si riscontra in tele quali Derna, L’oasi o Panorama di Cirene eseguite tra il 1923 e il 1924, o Arabo di Tubruq, esposto alla Biennale di Venezia del 1924, ma realizzato nel 1917, anno del suo arrivo in Libia.

Molto ricorrenti sono le rappresentazioni di donne arabe in costume tipico, impegnate nelle più disparate attività quotidiane, immerse nel caos brulicante di città della Libia orientale, come Cirene.

È per questa particolare dedizione nella rappresentazione delle donne libiche che Ridola è stato per lungo tempo chiamato “il pittore delle mabruke”, così celebrato nella personale tenuta dall’artista nei saloni del Parlamento di Cirene nel 1923, su invito del governatore della Cirenaica.

Tra i dipinti di donne compaiono Danzatrice, Suonatrice di tarbuka, La fanciulla di Cirene e Danzatrice di Cirene, Donna araba tutti realizzati nel 1924.

A differenza dell’orientalismo ottocentesco, le opere d’arte coloniale di Mario Ridola, seppur derivanti da esso, risultano maggiormente indirizzate a sottolineare la realtà vitale della colonia e non il suo potenziale immaginario ed immaginifico di carattere romantico.

Così, l’intento di trasmettere una connessione con terre lontane ed esotiche si trasforma nell’esigenza di creare una sorta di reportage con lo scopo di celebrare le conquiste imperialiste italiane, ideali prosecuzioni di quelle di epoca romana a Leptis Magna, patria di Settimio Severo.

Questo corpus di immagini e documentazioni compariva poi puntualmente tra i padiglioni delle Mostre Coloniali che si tenevano durante gli anni Venti e Trenta in tutta Europa: alla Mostra Coloniale di Verona del 1932, viene esposta proprio una Giovinetta di Cirene di Mario Ridola.

È in questo contesto che si inseriscono opere estremamente significative, come Mercato in Nord Africa, un luminosissimo ed inedito disegno su carta, ma anche Scena d’interno in Libia, Derna. Il mandorlo e Derna. La moschea delle quarantadue cupole.

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