Antonio Puccinelli

Antonio Puccinelli. In Giardino. Tecnica: Olio su tela, 38,5 x 27 cm
In Giardino. Tecnica: Olio su tela, 38,5 x 27 cm

Biografia

Antonio Puccinelli (Castelfranco di Sotto, 1822 – Firenze, 1897) nato in provincia di Pisa e dimostrate sin da bambino eccellenti doti artistiche, riceve dal suo comune una borsa di studio per frequentare l’Accademia di Firenze. Vi si reca nel 1839 e studia sotto la guida del pittore di storia Giuseppe Bezzuoli (1784-1855).

Ben presto si contraddistingue in ambito accademico per le sue prime prove nel campo della pittura di storia di sapore romantico. I primi successi arrivano dalle esposizioni accademiche e poi dalla Promotrice di Firenze, cui prende parte per la prima volta nel 1848. In questi anni, il pittore frequenta il Caffè Michelangelo, avvicinandosi con interesse ai nuovi fermenti veristi che si andavano profilando.

Il soggiorno romano e i numerosi successi

L’anno successivo, Antonio Puccinelli compie un viaggio di studio a Roma, che lo trattiene per tre anni. Qui, non tarda a legarsi all’ambiente purista, in particolar modo a Tommaso Minardi (1787-1871) e se ne vede l’influenza dai saggi di pensionato inviati a Firenze all’inizio degli anni Cinquanta.

Ma a Roma, il pittore ha anche la possibilità di approfondire quel verismo e quella libertà compositiva che lo renderà uno dei precursori della pittura di macchia. Da questo momento in poi, la sua pittura, anche quella di storia, rimarrà sempre legata ad un’interpretazione anti accademica e votata sempre di più ad una concezione compendiaria della stesura del colore.

Rientrato a Firenze, dopo un breve soggiorno a Venezia e, terminati gli studi accademici, il pittore continua a produrre una vasta quantità di dipinti di storia, spesso ottenendo prestigiose commissioni, come quella da parte dell’inglese Sloane per la sua Villa Medicea di Careggi.

Gli anni pistoiesi

Affreschi e decorazioni, ma anche grandi tele si susseguono per tutti gli anni Cinquanta e Sessanta, mentre diviene professore prima presso l’Accademia di Firenze, dove rimane per un anno, e poi all’Accademia di Bologna.

Nella metà degli anni Sessanta, Antonio Puccinelli decide di stabilirsi a Pistoia, dove si dedica con sempre maggiore intensità ai ritratti e ai dipinti di paesaggio, realizzati dal vero.

Questo rimane per Antonio Puccinelli uno dei periodi più fecondi della sua produzione, dovuto anche al matrimonio con la sua cara Adelaide Badioli. Pistoia gli permette di frequentare la campagna e di dedicarsi, oltre che ai consueti soggetti di storia, a composizioni dal vero di grande adesione alla realtà.

Una pennellata espressiva e sintetica caratterizza i dipinti dal sapore macchiaiolo di questi anni. Nel frattempo, continua a realizzare affreschi e decorazioni per chiese e palazzi toscani.

La sua attività pittorica si interrompe gradualmente nella metà degli anni Settanta, anche se partecipa alla sua ultima esposizione fiorentina nel 1888. Muore nel 1897, a settantacinque anni, a Firenze.

Antonio Puccinelli: i soggetti di storia e di vita contemporanea tra purismo e pittura compendiaria

Allievo di Bezzuoli in Accademia, Antonio Puccinelli si dedicherà, per gran parte della sua vita, a soggetti storici. Naturalmente, la sua elaborazione sarà in grado di unire memorie puriste alle nuove istanze veriste, in una pittura espressiva e naturale.

Ancora studente, espone in Accademia nel 1841 Mosè bambino che calpesta la corona del Faraone, mentre nel 1848 presenta Colombo che riceve commendatizie per il re di Spagna dal guardiano di Santa Maria della Rabida.

Nello stesso anno, prende parte per la prima volta alla Promotrice fiorentina con Italia. Nel periodo romano invia a Firenze Un episodio della strage degli innocenti e realizza la famosa Passeggiata al Muro Torto. Questo dipinto, dalla stesura abbreviata e sintetica, realizzata con piccole macchie di colore luminosissimo, viene considerato un’anticipazione della poetica macchiaiola.

È una scena di vita contemporanea a Roma, e Antonio Puccinelli utilizza lo stesso stile compendiario messo in uso nei bozzetti di storia. Terminato il pensionato a Roma, nel 1854 realizza per l’inglese Sloane L’accademia platonica solennizzata nella Villa di Careggi da Lorenzo il Magnifico.
A questo soggetto legato a Careggi ne seguiranno altri, come Leone X a Careggi e Cosimo Pater Patriae.

La lettura compare alla Promotrice di Firenze del 1855 e Leda sorpresa dal cigno e La tradita a quella di Genova. Nel 1859 partecipa al concorso Ricasoli per il ritratto. vince il primo premio con il ritratto di Vincenzo Gioberti. Appartengono agli anni Sessanta una serie di ritratti di deciso naturalismo, come quello della Signora Marrocchi.

Tra ritratti, affreschi e dipinti di storia

Molte sono le decorazioni pubbliche che Antonio Puccinelli realizza tra gli anni Sessanta e Settanta. Lavora nella Sala della Meridiana a palazzo Pitti, alla decorazione esterna della Chiesa di San Paolo a Pistoia e all’Immacolata per la chiesa dei Cappuccini, sempre a Pistoia.

Nel 1865 espone alla Promotrice di Firenze Dante sull’Appennino che va in esilio, unendo stile sintetico e veloce ad un episodio di immaginazione storica. Partecipa alla Nazionale di Napoli del 1877 con Il segretario fiorentino (Machiavelli) e piano piano partecipa sempre meno alle esposizioni.

Preferisce dedicarsi alla pittura nel suo ritiro a Pistoia, dove si concentra sui ritratti, come quello di Nerina Badioli e sulle scene di vita contemporanea come Il Chiostro dell’ospedale del Ceppo a Pistoia. Compare per l’ultima volta alla Promotrice fiorentina del 1888 con La tradita e L’epoca.

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