Simone Salassa

Simone Salassa. Il Castello di Montaldo Dora - Tecnica: Olio su Cartone, 40,5 x 70 cm
Il Castello di Montaldo Dora. Tecnica: Olio su Cartone

Biografia

Simone Salassa (Montanaro Canavese, 1863 – Ivrea, 1930) è un pittore piemontese specializzato nei paesaggi del Canavese e in soggetti di genere dal tono aneddotico. Non si sa molto della sua formazione artistica e della sua biografia.
È certo che abbia subito l’influenza di Antonio Fontanesi (1818-1882), in particolare nella trattazione lirica e allo stesso tempo verista del paesaggio piemontese.

Il linguaggio di Simone Salassa si lega però anche alla tecnica divisionista, soprattutto nelle vedute valdostane di inizio Novecento. Specializzato anche in scenette di genere dal gusto bozzettistico e spesso trattate con la tecnica divisionista, espone regolarmente fino all’inizio del Novecento.

Gli esordi a Torino e la Biennale di Venezia

Esordisce a Torino nel 1898 e partecipa alla Biennale di Venezia del 1901, ma anche alla Quadriennale di Torino del 1902. Compare anche all’Esposizione di Milano del 1906. Non si hanno molte notizie sugli anni successivi al primo decennio del Novecento.

È sicuro che si sia dedicato all’insegnamento pittorico ad Ivrea e che abbia speso tutta la sua vita donandosi completamente all’arte e allo studio del paesaggio piemontese. Muore ad Ivrea nel 1930.

Simone Salassa: paesaggi del Canavese

Come accennato, Simone Salassa è conosciuto prevalentemente per i paesaggi realizzati dal vero nel Canavese, nelle campagne di Ivrea e in Valle d’Aosta. Nel corso della sua non lunga carriera si è dedicato anche ad alcuni soggetti di genere o di interni.

La produzione paesaggistica, sempre strettamente legata al linguaggio fontanesiano e a quello della Scuola di Rivara, si è però anche avvicinata alla tecnica divisionista. Nel 1898 esordisce alla Promotrice di Torino con due dipinti: Sereno in cielo e tempesta nel cuore e Momento di ispirazione.

L’anno successivo Simone Salassa espone il curioso dipinto L’evoluzione del paesaggio nei dodici mesi dell’anno. Opera questa strettamente influenzata dall’attenzione alle variazioni atmosferiche di Fontanesi. Alla Biennale di Venezia del 1901 si presenta con il suggestivo paesaggio Poesia autunnale che gli procura una serie di apprezzamenti.

Diviene per diversi anni socio della Promotrice di Torino e nel 1902 Simone Salassa partecipa alla Quadriennale torinese con Caccia nella palude e Mesto idillio. Dipinti che denunciano le sue sessioni di studio en plein air, nei boschi e nella natura incontaminata del Piemonte e della Valle d’Aosta.

Nel 1906, Simone Salassa partecipa all’Esposizione di Milano con Cristo e Satana, uno dei suoi pochi dipinti sacri, e Mattino dalla vetta del Mottarone. Risalgono al 1908 Lago di Sirio presso Ivrea, Il castello di Reppolo, Natura ridente, Ritratto di signora e una serie di sei Impressioni.

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