La mostra “Il modello nero da Géricault a Matisse” focalizza le diverse accezioni che ha acquisito nel corso dei secoli il modello nero nell’arte occidentale. L’evento mette in luce tre fasi storiche diverse: quella dell’abolizione della schiavitù (1794-1848), quella dell’Impressionismo ed infine il periodo delle avanguardie storiche. Museo D’Orsay, Parigi. Fino al 21 luglio 2019.

«Siete pronti per un nuovo faccia a faccia con l’arte?». La rappresentazione del sé e dell’altro ha sempre affascinato l’uomo e l’artista ed in questo caso siamo portati a confonderci e a perderci in questa moltitudine di personalità e anime, riconoscendoci in esse. La mostra “La moltitudine che è in ognuno di noi” al Musia di Roma fino al 14 luglio 2019.

Fontanesi a Reggio Emilia. L’obiettivo dei curatori non è soltanto quello di guidare il visitatore attraverso le opere del maestro, ma anche quello di fargli scoprire quanto Antonio Fontanesi abbia influenzato le successive generazioni di artisti, da Pellizza da Volpedo ad Alberto Burri. In mostra al Palazzo dei Musei, fino al 14 luglio 2019.

L’antico è la principale forma di ispirazione per lo scultore veneto. Segue i precetti di Johann Joachim Winckelmann che, nei “Pensieri sull’imitazione dell’arte greca” del 1755 scriveva: «l’unica via per divenire grandi e, se possibile, inimitabili, è l’imitazione degli antichi». Imitare, non copiare, cercare di ritrovare l’equilibrio delle proporzioni, quella “nobile semplicità” e quella “quieta grandezza” che risiedono nell’armonia dell’arte antica.

Giacomo Balla (1871-1958) si avvicina inizialmente al Divisionismo. Ne è un interprete profondo, poiché ne sviluppa gli esiti giungendo a composizioni formidabili. Non sono da dimenticare le sue immagini divisioniste di Villa Borghese, ma nemmeno tutti i dipinti dedicati alla questione sociale. In mostra a Palazzo Merulana a Roma fino al 17 giugno 2019.

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