Vincenzo Caprile

Vincenzo Caprile. Veduta di Amalfi con barche - Olio su Tela
Veduta di Amalfi con barche. Tecnica: Olio su Tela

Quotazioni Vincenzo Caprile

Le tecniche miste sono stimate tra i 500 e i 3.000 euro mentre i dipinti ad olio in media hanno valutazioni tra i 2.500 e i 5.000 euro. Le rare vedute di Venezia o i dipinti di primo periodo possono superare i 10.000 euro per raggiungere anche i 20.000 euro e più. 
I valori sopra riportati sono solo un’indicazione di massima.  Fattori quali il periodo, la dimensione, la qualità, lo stile, la tecnica, il soggetto raffigurato o il supporto utilizzato influenzano certamente una stima corretta. I nostri consulenti sono ben lieti di essere contattati per offrire una valutazione aggiornata e gratuita della vostra opera d’arte. 

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Biografia

Vincenzo Caprile (Napoli, 1856-1936) appartiene ad una famiglia agiata che gli permette di dedicarsi allo studio della pittura. Dopo la prima formazione e il contatto con i principali pittori realisti napoletani del tempo, dà vita ad una personalissima visione della pittura di paesaggio.

Partecipa alle Esposizioni Nazionali (Torino, Milano, Napoli, Venezia, Roma) e Internazionali (Melbourne, Nizza, Londra, Berlino). Nel 1888 viene nominato Professore Onorario dell’Accademia napoletana e si trasferisce per un anno a Buenos Ayres per svolgere l’attività di ritrattista dei più importanti rappresentanti politici della città.

Nonostante quest’anno all’estero Caprile è richiamato dalla sua Napoli dove vive stabilmente. Viaggia per Londra, Parigi o Venezia, dove è intenzionato a portare la sua personale pittura di paesaggio, avvicinandosi anche al tono leggero di Giacomo Favretto (1849-1887), morto da poco.

Vincenzo Caprile è stato affiliato della Società napoletana degli artisti e poi membro della giuria della Promotrice dal 1915 al 1916. In questi anni apre una scuola libera insieme a Giuseppe De Sanctis ( 1858-1924) in Corso Vittorio Emanuele a Napoli.
Dopo aver ottenuto diverse onorificenze e essere stato rappresentato con tre personali a Milano, Napoli e Livorno, muore nella sua città nel 1936.

Il Reale Istituto di Belle Arti

Si iscrive al Reale Istituto di Belle Arti seguendo prima i corsi di Gabriele Smargiassi (Vasto, 1798-Napoli, 1882) e di Achille Carrillo (1818-1880) e poi quelli di Domenico Morelli (1826-1901).
In questo periodo di formazione espone per la prima volta alla Promotrice di Napoli con il paesaggio verista A Posillipo. Inaugura un lungo periodo di partecipazioni durate fino agli anni Venti del Novecento.

La pittura di paesaggio

Il verismo

Vincenzo Caprile crea una fitta rete di amicizie e scambi artistici con Gaetano Esposito (Salerno, 1858-Sala Consilina, 1911), Federico Rossano (Napoli, 1835-1912) e Alceste Campriani (Terni, 1848-Lucca, 1933) con cui si reca in campagna per effettuare studi dal vero.

È in questo periodo che si osserva maggiormente in Vincenzo Caprilel’adesione al calligrafismo palizziano che poi si scioglierà in paesaggi assolutamente più liberi e carichi di un’interpretazione del tutto personale.

L’evasiva arcadia

In una fase successiva i paesaggi di Vincenzo Caprile appaiono popolati da personaggi della campagna e del popolo. Questi sono ritratti con una spiccata vena poetica che rende le sue opere fresche ed uniche, anche se ritraggono figure non appartenenti alla nobiltà. Le vedute risultano spesso caratterizzate da una vena idilliaca che trova piena corrispondenza nella scelta di una tavolozza variegata e vibrante.

A queste particolarità appartengono i dipinti esposti alle Promotrici degli anni Settanta: Il crepuscolo d’autunno, A Torre annunziata e Ricordo di Torre del Greco. L’opera presentata all’Esposizione di Torino del 1880 La dote di Rita decreta l’affermazione ufficiale dell’artista e anche il suo successo commerciale.
Le sue tele da questo momento in poi cominciano ad essere rapidamente copiate creando una forte confusione tra falsi e originali.

Opere di Vincenzo Caprile

Opere bozzettistiche

Dagli anni Ottanta la sua produzione comincia a differenziarsi perché non si dedica più soltanto alla pittura di paesaggio. Conquistano il suo interesse anche gli interni dal sapore bozzettistico che rappresentano il gusto dei collezionisti napoletani del tempo.
Importante esempio di questa produzione è L’acqua Zurfegna del 1884. Questa tela è conservata alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma.

Una giovane e prosperosa donna siede sorridendo davanti a bellissimi limoni a ed una serie di contenitori in terracotta che venivano utilizzati per prendere l’acqua alla Fonte più amata dai napoletani. Altro dipinto che rappresenta la poetica gentile e fresca di Caprile è Figli adottivi del 1880 riprodotto molte volte anche a pastello.

In collezioni pubbliche sono conservate Masseria, Sulla spiaggia, Ritratto di Signora, La futura nuora, Donna con pulcini, Case di pescatori a Positano, che uniscono la pittura di genere ad un sapore sempre elevato e sicuramente influenzato dalla lettura tutta personale del vero.

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