Vilmos Aba-Novák

Aba-Novák Vilmos

Vilmos Aba-Novák (Budapest, 1897 – 1942), pittore ed incisore, è uno dei più importanti artisti ungheresi della prima metà del XX secolo. Dal 1912, inizia a frequentare la Regia Accademia di Belle Arti di Budapest, seguendo le lezioni di Karoly Ferenczy. Quest’ultimo, lo introduce ad un impressionismo ricco di emozionanti effetti di luce.

Giuseppe Abbati

Abbati Giuseppe

Giuseppe Abbati (Napoli, 1836 – Firenze, 1868) nasce da Vincenzo Abbati, artista specializzato nella pittura di interni. Si forma tra Firenze e Venezia, ma torna spesso anche a Napoli. Nel 1860 partecipa alle campagne risorgimentali e, durante una battaglia a Capua, perde la vista ad un occhio.

Vincenzo Abbati

Abbati Vincenzo

Vincenzo Abbati (Napoli, 1803-1866) è il padre del più famoso Giuseppe Abbati. Si forma al Regio Istituto di Belle Arti di Napoli, dove dal 1822 al 1826 frequenta la Scuola di Scenografia. I suoi maestri sono A. Niccolini e L.N. Lemasle, quest’ultimo scenografo del Teatro San Carlo.

Carla Accardi

Accardi Carla

Carla Accardi (Trapani, 1924 – Roma, 2014) è considerata una delle più importanti rappresentanti dell’Astrattismo italiano. Sin da bambina, negli anni Trenta, disegna e approfondisce da sola l’arte del Rinascimento. Dopo aver frequentato il liceo classico e l’Accademia di Belle Arti di Palermo, nell’immediato dopoguerra, compie un soggiorno a Firenze.

Ezechiele Acerbi

Acerbi Ezechiele

Ezechiele Acerbi (Pavia, 1850 – 1920) è originario di una famiglia molto umile e nipote del pittore pavese Pasquale Massacra. Dopo aver dimostrato l’attitudine per il disegno e la pittura, a sedici anni inizia a frequentare la Scuola Civica di Pittura di Pavia. Si forma sotto l’ala di Giacomo Trécourt.

Andreas Achenbach

Achenbach Andreas

Andreas Achenbach (Kassel, 1815 – Düsseldorf, 1916) pittore romantico tedesco, è uno dei maggiori rappresentanti della Scuola di Düsseldorf. Nel 1827, a soli dodici anni, viene ammesso nell’Accademia della città, dove studia sotto la guida di Heinrich Christoph Kolbe.

Oswald Achenbach

Achenbach Oswald

Oswald Achenbach (Düsseldorf, 1827 – 1905), fratello minore di Andreas), si forma presso di lui, accogliendone la visione romantica già precorritrice però di elementi veristi. Andreas, autore di paesaggi burrascosi, di marine in tempesta o di paesaggi montani intrisi di sublimi suggestioni, è però più anziano di lui di dodici anni.

Angiolo Achini

Achini Angiolo

Angiolo Achini (Milano, 1850 – 1930) si forma all’Accademia di Brera sotto la guida di Giuseppe Bertini. Inizialmente, durante gli anni di studio e quelli immediatamente successivi, si dedica al paesaggio e alla pittura di storia, riportando i primi risultati.

Carlo Ademollo

Ademollo Carlo

Carlo Ademollo (Firenze, 1824-1911) diventa ben presto un pittore affermato di scene di genere. Negli anni Cinquanta comincia a frequentare il Caffè Michelangelo e dal 1854 entra a far parte della Scuola di Staggia, ritraendo dal vero le campagne senesi.

Luigi Ademollo

Ademollo Luigi

Luigi Ademollo (Milano, 1764 – Firenze, 1849) si iscrive all’Accademia di Brera, che abbandona repentinamente. Intraprende la carriera di scenografo, che lo vede nel 1772 a Roma e nel 1788 a Firenze. Da questo momento in poi, rimane in Toscana dove costruisce la sua carriera di scenografo e pittore molto fecondo.

Adolfo Apolloni

Adolfo Apolloni, quotazioni, vita e opere dello scultore

Adolfo Apolloni (Roma, 1855 – 1923) non si dedica subito alla scultura. Prima si laurea in ingegneria, seguendo un percorso di studi canonico. In seguito, però, per assecondare la sua passione verso l’arte, si iscrive all’Accademia di San Luca, divenendo subito uno dei protagonisti fondamentali della cultura romana di fine Ottocento.

Franz Theodor Aerni

Aerni Franz Theodor

Franz Theodor Aerni (Aarburg, 1853 – 1918), pittore tedesco, si sposta nel 1870 a Losanna per frequentare lo studio del paesaggista svizzero Johann Joseph Gaisser. Arriva in Italia nel 1872: si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Modena, dove si forma al seguito di Adeodato Malatesta.

Ermenegildo Agazzi

Agazzi Ermenegildo

Ermenegildo Agazzi (Mapello, 1866 – Bergamo, 1945) è il fratello minore di Rinaldo, da cui viene introdotto allo studio della pittura e da cui riceve i primi insegnamenti. Lo introduce al verismo della scuola napoletana e al linguaggio di Antonio Mancini, molto presente nelle sue opere della prima fase.

Rinaldo Agazzi

Agazzi Rinaldo

Rinaldo Agazzi (Mapello, 1857 – Bergamo, 1939) è il fratello maggiore di Ermenegildo. Si forma presso l’Accademia Carrara di Bergamo sotto la guida di Enrico Scuri. All’inizio degli anni Ottanta, decide di trasferirsi a Roma per completare la sua formazione, frequentando l’Accademia Libera di Cesare Maccari.

Filippo Agricola

Agricola Filippo

Filippo Agricola (Roma, 1795-1857) è figlio del pittore Luigi Agricola, del quale segue subito gli insegnamenti. Si forma all’Accademia di San Luca di cui diventa accademico nel 1821. Riceve ben presto molte committenze ufficiali. Dal 1830 al 1836 l’Accademia di San Luca lo nomina censore per la classe di pittura e nel 1839 diventa titolare della cattedra della stessa disciplina.

Lidio Ajmone

Ajmone Lidio

Lidio Ajmone (Coggiola, 1884 – Andezeno, 1945), figlio di un notaio della provincia di Vercelli, a nove anni si trasferisce con la famiglia a Torino. Compiuti gli studi classici, vista la sua propensione verso la pittura, nel 1902 si iscrive all’Accademia Albertina di Torino. Successivamente frequenta lo studio di Vittorio Cavalleri, ereditandone la passione per le vedute piemontesi.

Francesco Albani

Albani Francesco

Francesco Albani (Bologna, 1578 – 1660) è allievo a Bologna nella scuola del pittore Denijs Calvaert detto Dionisio Fiammingo, insieme a Guido Reni e a Domenichino. Negli anni Novanta del Cinquecento già è attestato nella scuola dei Carracci.

Clemente Alberi

Alberi Clemente

Clemente Alberi (Bologna, 1803-1864) è figlio di Francesco, uno dei più affermati pittori accademici bolognesi. Francesco ha una grande ascendenza sul figlio che esordisce come pittore a soli vent’anni, con la copia di un San Girolamo di Agostino Carracci. Insegna fino al 1839 nelle Scuole Comunali di Pesaro per poi ottenere la cattedra di pittura all’Accademia di Bologna, fino al 1860.

Achille Alberti

Alberti Achille

Achille Alberti (Milano, 1860 – 1943), scultore milanese, si forma all’Accademia di Brera, dove è allievo di Pietro Magni e di Riccardo Ripamonti, con cui instaura una fraterna amicizia. In seguito, infatti, i due condivideranno lo studio milanese, in via Stella 39.

Oreste Albertini

Albertini Oreste

Oreste Albertini (Torre del Mangano, 1887 – Besano Brianza, 1953) si forma presso la Scuola Civica Pavese con Pietro Michis. Successivamente si trasferisce a Milano per frequentare l’Accademia di Brera, acquisendo tutte le qualità del paesaggismo lombardo ottocentesco.

Paolo Albertis

Albertis Paolo

Paolo Albertis (Napoli 1770 ca. – 1844) è documentato all’Accademia di Napoli sin dai tempi in cui è direttore Jean Baptiste Wica. Si forma seguendo le novità didattiche introdotte dal maestro francese, che incoraggia la copia dall’antico, fornendo l’accademia di gessi e riproduzioni di opere del Cinquecento.

Alberto Alberti

Alberto Alberti

Alberto Alberti, pseudonimo di Alberto Vincenzi (Bologna 1894 – Roma 1974), si forma presso la sua città natale, senza partecipare per lungo tempo a nessuna rassegna culturale pubblica. L’esordio avviene infatti nel 1925 all’interno di una mostra organizzata da Filippo Tommaso Marinetti in occasione del Convegno delle istituzioni fasciste di cultura. 

Alberto Peschi

Alberto Peschi

Alberto Peschi (Macerata 1915 – 1983) è uno degli esponenti del secondo futurismo. Insieme al fratello Umberto (1912-1992) si unisce al movimento maceratese denominato “Gruppo Boccioni”, attivo dal 1932 al 1942.

Luca Albino

Albino Luca

Luca Albino (Maiori, 1884 – 1952) è un pittore che appartiene alla scuola di Amalfi. Insieme agli altri pittori costaioli come Antonio Ferrigno e Luigi Paolillo, inizia la sua formazione a Maiori. Studia inizialmente con il pittore costaiolo più anziano di lui Angelo Della Mura, poi anche al seguito di Raffaele D’Amato.

Francesco Albotto

Albotto Francesco

Francesco Albotto (Venezia, 1721 – 1757), pittore veneziano, nasce molto probabilmente all’inizio degli anni Venti del Settecento. Si hanno pochissime notizie certe riguardo la sua biografia. Le prime ci sono pervenute grazie al connoisseur francese Mariette, che ci trasmette che Francesco Albotto è un vedutista. I suoi soggetti prediletti sono Venezia, le sue architetture e i suoi interni.

Enrico Albricci

Albricci Enrico

Enrico Albricci (Vilminore di Scalve, 1714 – Bergamo, 1775) si forma a Brescia presso la bottega di Francesco del Cairo. Durante questi primi anni di studio conosce Pietro Scalvini, anche lui apprendista presso la bottega di Del Cairo. Proprio insieme al suo amico pittore, Enrico Albricci esordisce nel 1744, con la decorazione della Parrocchiale di Berzo Inferiore.

Giuseppe Alby

Alby Giuseppe

Giuseppe Alby (Torino, 1853 – 1890), formatosi da autodidatta, sin da giovane pratica una pittura di paesaggio ispirata a scene di vita agreste. Cacciatore, conosce perfettamente la campagna e la montagna piemontese, più e più volte ritratta con scioltezza cromatica.

Antonio Ambrogio Alciati

Alciati Antonio Ambrogio

Antonio Ambrogio Alciati (Vercelli, 1878 – Milano, 1929), orfano di padre, viene cresciuto dalla madre, pittrice di insegne ed ex voto, tra difficoltà e stenti. Vive nell’ospizio dei poveri di Vercelli, dove sin da bambino inizia a dimostrare doti artistiche. Terminate infatti le scuole elementari, di mattina lavora come decoratore e la sera frequenta i corsi dell’Istituto di Belle Arti di Vercelli.

Evangelina Emma Alciati

Alciati Evangelina Emma

Evangelina Emma Alciati (Torino, 1883 – 1959), nata da una agiata famiglia di Torino, manifesta sin da giovane una spiccata propensione per l’arte. Abbandonate infatti le scuole magistrali, è la prima donna ad iscriversi all’Accademia Albertina, dove diviene allieva di Giacomo Grosso.

Pietro Aldi

Aldi Pietro

Pietro Aldi (Manciano, 1852-1888) è allievo di Luigi Mussini. Viene influenzato dalla poetica Purista che pervade sia le opere di matrice storica che i quadri di genere. Negli anni della formazione si sposta tra Venezia, Roma e Siena, ma ritornerà spesso nel suo paese natale della Maremma grossetana.

Alessandro Bruschetti

Alessandro Bruschetti

Alessandro Bruschetti (Perugia 1910 – Brugherio 1980) si forma artisticamente a Perugia, frequentando l’Istituto d’arte e poi l’Accademia di Belle Arti. A Roma incontra Gerardo Dottori (1884-1977), suo concittadino e con lui stringerà un lungo e duraturo legame.

Il primo dipinto che testimonia la chiara influenza futurista è Dinamismo di Cavalli del 1932, nato dalle suggestioni ed emozioni provate all’Ippodromo delle Capannelle di Roma.

Alfredo Biagini

Alfredo Biagini, quotazioni, vita e opere dello scultore

Alfredo Biagini (Roma, 1886 – 1952) nasce da una famiglia di orafi e nel 1905 si iscrive presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. Vi frequenta i corsi di architettura e scultura per quattro anni, fino al 1909, quando decide di compiere un viaggio a Parigi. Come gli altri artisti animalier, visita gli zoo europei per studiare l’anatomia degli animali.

Ernesto Allason

Allason Ernesto

Ernesto Allason (Torino, 1822-1863) si laurea in giurisprudenza nel 1843, ma non praticherà mai la sua professione, dato che dopo il conseguimento della laurea decide di dedicarsi esclusivamente alla carriera artistica. Dopo la formazione accademica sceglie di indirizzare la sua attività pittorica prevalentemente sul genere paesaggio, partecipando alle Promotrici di Torino dal 1848 fino alla morte.

Silvio Allason

Allason Silvio

Silvio Allason (Torino, 1843-1912) è impiegato al Ministero della Guerra, ma poco dopo intraprenderà la carriera artistica. Si forma all’Accademia Albertina, ma in seguito prediligerà una concezione di arte più legata alla resa intima e realistica del paesaggio.

Saverio Altamura

Altamura Saverio

Saverio Altamura (Foggia, 1826 – Napoli, 1897) inizia la sua carriera artistica a Napoli. Nel 1848 prende parte ai moti rivoluzionari, ma dopo i fatti seguiti al colpo di stato a Napoli del 15 maggio, è costretto a fuggire e a rifugiarsi in Toscana. Qui Saverio Altamura è uno dei primi artisti a farsi promotore delle istanze veriste napoletane.

Edina Altara

Altara Edina

Edina Altara (Sassari, 1898 – Lanusei, 1983) figlia di un oculista, cresce a Sassari, città che piano piano, grazie alla figura del pittore Giuseppe Biasi, sta facendo conoscere la propria identità etnografica al mondo. Ed è proprio seguendo l’esempio di questo artista sassarese come lei che, appena quindicenne, comincia ad avvicinarsi all’arte.

Alfredo Gauro Ambrosi

Ambrosi Alfredo Gauro

Alfredo Gauro Ambrosi (Roma, 1901 – Verona, 1945) si trasferisce da Roma a Verona molto giovane. Portato per il disegno e per la pittura sin da piccolo, inizia a frequentare, da uditore, i corsi dell’Accademia di Belle Arti Cignaroli. Nel 1923 emigra in Brasile per cercare fortuna come artista.

Amedeo Bocchi

Amedeo Bocchi, quotazioni, vita e opere del pittore

Amedeo Bocchi (Parma, 1883 – Roma, 1976) figlio di un pittore, si forma inizialmente con il padre, ma successivamente si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Parma. Ha come maestro Cecrope Barilli (1839-1911) e come compagno di corso, cui si lega sin da subito, lo scultore Renato Brozzi (1885-1963).

Giovanni Battista Amendola

Amendola Giovanni Battista

Giovanni Battista Amendola (Episcopio di Sarno, 1848 – Napoli, 1887), nato da una modesta famiglia della provincia salernitana, compie i primi studi presso lo scultore Antonio Busciolano. A partire dagli anni Sessanta, inizia a frequentare l’Accademia di Belle Arti di Napoli.

Jacopo Amigoni

Amigoni Jacopo

Jacopo Amigoni (Venezia, 1682 – Madrid, 1752) dichiara nel suo testamento di essere nativo di Venezia. Ma in Spagna, ricevendo l’ordine di Calatrava, afferma di essere originario di Napoli, forse per problemi di natura diplomatica. Non è certa la fonte che riporta quest’ultima notizia, quindi gli storici danno per certa la sua nascita a Venezia.

Giuseppe Amisani

Amisani Giuseppe

Giuseppe Amisani (Mede Lomellina, 1881 – Portofino, 1941), quattordicenne, inizia a frequentare l’Accademia di Brera sotto la guida di Vespasiano Bignami e di Cesare Tallone. Si specializza dunque nel genere del ritratto, seguendo la strada dei maestri e ponendosi come diretto erede della Scapigliatura milanese.

Domenico Ammirato

Ammirato Domenico

Domenico Ammirato (Napoli, 1833 – dopo il 1891) si forma presso il Real Istituto di Belle Arti di Napoli, sotto la guida di Gabriele Smargiassi. Ben presto dunque, si avvia alla pittura di paesaggio, seguendo per lungo tempo i precetti del maestro.

Antonio Mercurio Amorosi

Amorosi Antonio Mercurio

Antonio Mercurio Amorosi (Comunanza, 1660 – 1738), pittore marchigiano, spesso confuso con Monsù Bernardo si forma a Roma presso il pittore Giuseppe Ghezzi. Nato a Comunanza, vicino Ascoli Piceno, proprio come Antonio Mercurio Amorosi, Ghezzi lo avvia alla pittura accademica tradizionale.

Eugenio Amus

Amus Eugenio

Eugenio Amus (Brescia, 1834 – Bordeaux, 1899) viene introdotto allo studio della pittura da Faustino Joli e da Gabriele Rottini a Brescia. Successivamente si sposta a Milano per frequentare l’Accademia di Brera e studiare al seguito di Francesco Hayez.

Federico Andreotti

Andreotti Federico

Federico Andreotti (Firenze, 1847 – 1930) si forma inizialmente nello studio fiorentino di Angiolo Tricca. Nel 1861 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Firenze e studia sotto la guida di Enrico Pollastrini e di Stefano Ussi. Proprio guardando ai modelli di questi due grandi maestri, inizia a dipingere nel solco della pittura di storia.

Libero Andreotti

Andreotti Libero quotazioni, vita e opere dello scultore

Libero Andreotti (Pescia, 1875 – Firenze, 1933), nato da una povera famiglia di Pescia, dimostra in tenera età una forte inclinazione all’arte. Ma proprio a causa delle condizioni economiche non più dedicarcisi liberamente sin da subito. Prima lavora come fabbro, poi come tornitore, poi cerca fortuna a Palermo.

Franco Angeli

Angeli Franco

Franco Angeli (Roma, 1935 – 1988), nato nel quartiere romano di San Lorenzo nel pieno del fermento antifascista, inizia a dipingere nel dopoguerra, senza aver frequentato nessuna scuola d’arte.

Annibale Angelini

Angelini Annibale

Annibale Angelini (Perugia, 1812 – 1884) compie la prima formazione presso l’Accademia locale, dove è allievo del pittore purista Tommaso Minardi. In seguito, si trasferisce a Roma per studiare all’Accademia di San Luca e poi a Firenze e a Milano, dove ha come maestro lo scenografo, architetto e pittore Alessandro Sanquirico.

Tito Angelini

Angelini Tito

Tito Angelini (Napoli, 1806 – 1878), figlio del pittore neoclassico e borbonico Costanzo Angelini, si forma presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, dove studia scultura. Dopodiché, nel 1823, si trasferisce a Roma, dove si avvicina con maggiore consapevolezza alla scultura accademica e al linguaggio classico.

Angelo Caviglioni

Angelo Caviglioni

Angelo Caviglioni (Bologna 1887 – 1976) si avvicina alla ricerca artistica come autodidatta, viaggiando molto e cogliendo i diversi stimoli europei. Nel 1913 a Londra conosce Filippo Tommaso Marinetti durante una conferenza, viene colpito dalla proposta futurista e vi aderisce con entusiasmo. I dipinti Ferrovia sotterranea del 1913 e Il treno o I trams del 1914 sono testimonianza di questa prima partecipazione. 

Alfredo Angeloni

Angeloni Alfredo

Alfredo Angeloni (Lucca 1883 – Viareggio 1953) intraprende la prima formazione all’Istituto di Belle Arti della città natale, seguendo i corsi dello scultore Arnaldo Fazi, diplomandosi nel 1903. Si trasferisce poi all’Accademia di Firenze, dove ha come maestro Raffaello Romanello. Completa infine i suoi studi vincendo una borsa di studio per un corso di perfezionamento all’Accademia di Brera di Milano.

Filippo Anivitti

Anivitti Filippo

Filippo Anivitti (Roma, 1876 – 1955) si forma all’Accademia di Belle Arti di Roma, seguendo le lezioni di Filippo Prosperi, tra il 1893 e il 1899. Segue poi il corso di decorazione di Alessandro Morani presso l’Istituto Artistico Industriale. I suoi esordi sono legati a dipinti di figura e ritratti eseguiti con la tecnica divisionista.

Anselmo Bucci

Anselmo Bucci: quotazioni, vita, opere del pittore

Anselmo Bucci (Fossombrone, 1887 – Monza, 1955) si trasferisce, da piccolo e insieme alla famiglia, dalle Marche al Veneto. A Venezia viene avviato agli studi classici, ma vista la forte propensione artistica di Anselmo Bucci, il padre acconsente a farlo trasferire a Monza per avvicinarlo all’Accademia di Brera.

Antonio Barrera

Antonio Barrera

Antonio Barrera (Roma 1889- Forlì 1970) intraprende la sua formazione relativamente tardi, a causa di problemi familiari, sotto la guida di Pietro Gaudenzi (1880-1955), pittore che negli anni Venti e Trenta si avvicina alle istanze del gruppo Novecento. Antonio recepisce subito il linguaggio di ritorno all’ordine facendolo proprio, interpretandolo attraverso un robusto plasticismo e un senso di misura ed armonia.

Antonio Dal Zotto

Antonio Dal Zotto

Antonio Dal Zotto (Venezia 1841 – 1918) apprende l’arte scultorea dal padre marmista, adoperando lo scalpello fin da piccolo nella bottega paterna. Si iscrive poi all’Accademia di Belle Arti della sua città natale seguendo gli insegnamenti di Michelangelo Grigoletti, Luigi Ferrari e Luigi Borro che lo introducono ad un linguaggio orientato al realismo, in controtendenza all’ambiente accademico veneziano. 

Andrea Appiani

Appiani Andrea

Andrea Appiani (Milano, 1754-1817) figlio di un medico, viene indirizzato ben presto alla formazione artistica presso diversi studi di pittori e scultori. Grazie alla lunga formazione e a causa dei problemi economici del padre accetta ogni tipo di commissione, dalle decorazioni di scenografie teatrali, ai ritratti, agli ornamenti delle carrozze.

Andrea Appiani Junior

Appiani Andrea junior

Andrea Appiani junior (Milano, 1817 – 1865) è il nipote del celebre omonimo pittore neoclassico. Si forma a Roma, all’Accademia di San Luca dal 1833 al 1837. Qui segue i corsi del pittore purista Tommaso Minardi e vince la medaglia della seconda classe. Quando torna a Milano viene influenzato soprattutto dal Romanticismo di Francesco Hayez.

Giuseppe Aprea

Aprea Giuseppe

Giuseppe Aprea (Napoli, 1876 – 1946) studia presso l’Istituto di Belle Arti di Napoli, sotto la guida di Filippo Palizzi e Domenico. Si specializza sin da subito nella pittura di paesaggio e di figura, caratterizzate da un ottimo impianto disegnativo. Non a caso, tra il 1908 e il 1927 occuperà la cattedra di disegno all’Accademia napoletana.

Giuseppe Ar

Ar Giuseppe

Giuseppe Ar (Lucera, 1898 – Napoli, 1956) nasce da una famiglia di umili condizioni della remota provincia pugliese, a Lucera. Sin da piccolo si dimostra propenso allo studio del disegno che riesce a coltivare quando non deve lavorare insieme ai genitori.

Luigi Arbarello

Arbarello Luigi

Luigi Arbarello (Borgaro Torinese, 1860 – Torino, 1923) laureato in legge, per un breve periodo decide di coniugare gli impegni lavorativi con l’attività pittorica. Alla fine degli anni Ottanta, abbandona definitivamente la professione legale in favore dello studio dell’arte. Prima frequenta l’Accademia Albertina di Torino, seguendo il corso del coetaneo Giacomo Grosso.

Enrico Arcioni

Arcioni Enrico

Enrico Arcioni (Spoleto, 1875 – Roma, 1954) si trasferisce molto giovane a Roma per frequentare l’Accademia di Belle Arti. Ben presto, decide di trasferirsi a Parigi, dove, negli ultimi anni dell’Ottocento, si inserisce alla perfezione nel clima artistico e culturale della città.

Bartolomeo Ardy

Ardy Bartolomeo

Bartolomeo Ardy (Saluzzo, 1821 – Torino, 1887) formatosi prima come architetto, successivamente decide di dedicarsi esclusivamente alla pittura. Partecipa alla campagna del 1848, ottenendo anche una medaglia al valore. Dopo questa esperienza militare, si reca a Ginevra per studiare paesaggio nell’atelier di Alexandre Calame.

Carlo Arienti

Arienti Carlo

Carlo Arienti (Arcore Brianza, 1801 – Bologna, 1873) è figlio del botanico Bernardo Arienti, direttore dei giardini di Mantova. Rimane orfano e si trasferisce a Milano dove frequenta l’Accademia di Brera.
Dal 1824 al 1829 si sposta a Roma per studiare all’Accademia di San Luca e all’Accademia di Francia. 

Raffaele Armenise

Armenise Raffale

Raffale Armenise (Bari, 1852 – Milano, 1925) si avvicina alla pittura nello studio del pittore Nicola Zito (Bari, 1829-1902). Ancora giovane, vince un concorso per l’approfondimento della tecnica disegnativa e si trasferisce a Napoli. Dà vita ad uno studio che ha molto successo a Capodimonte.

Carlo Arpini

Arpini Carlo

Carlo Arpini (Ancona, 1866 – Monza, 1922) inizia prima gli studi commerciali, per poi dedicarsi alla pittura frequentando l’Accademia di Brera a Milano. Instancabile viaggiatore, si sposta frequentemente sia in Italia che all’estero, stabilendosi poi definitivamente a Monza.

Federico Ashton

Ashton Federico

Federico Ashton (Milano, 1840 – Valico del Sempione, 1904), di padre inglese e di madre fiorentina, si forma a Milano presso l’Accademia di Brera. Qui studia al seguito di Gaetano Fasanotti (1831-1882) e di Luigi Riccardi (1808-1877), specializzandosi nel paesaggio dal vero.

Luigi Ashton

Ashton Luigi

Luigi Ashton (Firenze, 1824 – Milano, 1884), molto giovane, si trasferisce a Milano per frequentare l’Accademia di Brera. Qui studia con Giuseppe Bisi, pittore di paesaggio “votato” al vero che aveva ottenuto la prima cattedra di paesaggio in Accademia, nel 1838.

Natale Attanasio

Attanasio Natale

Natale Attanasio (Catania, 1845 – Roma, 1923) in giovane età si trasferisce a Napoli per studiare pittura. Si forma nel solco del realismo napoletano unito al Verismo letterario di origine siciliana. Nel 1882 si trasferisce a Roma e nel corso degli anni partecipa a diverse esposizioni nazionali ed europee.

Attilio Pratella

Attilio Pratella

Attilio Pratella (Lugo di Romagna 1856 – Napoli 1949) frequenta il collegio Trisi, dove ha come insegnante il pittore Ippolito Bonaveri, amico di Telemaco Signorini, che fin da piccolo lo orienta verso un linguaggio verista e di macchia.Alla fine degli anni Settanta Attilio Pratella soggiorna a Venezia in compagnia di Pietro Fragiacomo, visitando lo studio di Giacomo Favretto entrando quindi in contatto con il linguaggio pittorico vibrante e brioso di Mariano Fortuny ed Ernest Meissoner.

Giuseppe Aureli

Aureli Giuseppe

Giuseppe Aureli (Roma, 1858 – Anzio, 1929) studia a Roma sotto la guida di Pietro Gabrini e Cesare Maccari . L’attenzione al dettaglio e la resa filologica nelle ricostruzioni storiche diventano ben presto due delle sue cifre caratteristiche. Si specializza infatti nella pittura di genere e di ricostruzione in costume

Aurelio Mistruzzi

Aurelio Mistruzzi

Aurelio Mistruzzi (Villaorba 1880 – Roma 1960) consegue inizialmente il diploma di agrimensura e agronomia, poi frequenta la Scuola di Arti e Mestieri “Giovanni da Udine” nel capoluogo friulano, seguendo le lezioni dello scultore Luigi De Paoli. Presta poi il servizio militare a Roma, e quando soggiorna a Venezia frequenta i corsi d’ornato all’Accademia di Belle Arti tenuti dall’architetto Vincenzo Rinaldo.

Vittorio Avanzi

Avanzi Vittorio

Vittorio Avanzi (Verona, 1850 – Campofontana, 1913) si forma presso l’Accademia Cignaroli di Verona. Esordisce nel 1868 alla Promotrice di Torino, per poi completare la sua formazione all’Accademia di Monaco di Baviera. Rimane in Germania tra il 1872 e il 1875.

Vittorio Avondo

Avondo Vittorio

Vittorio Avondo (Torino, 1836-1910) è originario di una famiglia molto agiata. Dovrà scontrarsi con il volere paterno per dedicarsi all’arte e alla sua passione per l’antiquariato. Diventa pittore di paesaggio visitando gran parte dell’Italia e del Nord Europa. Viaggiando entra in contatto con le più innovative ricerche realistiche della Scuola di Barbizon, dopo aver visitato l’Esposizione Universale di Parigi nel 1855.

Pietro Ayres

Ayres Pietro

Pietro Ayres (Savigliano, 1794 – Torino, 1878) ancora molto giovane comincia il suo percorso da ritrattista. Le sue opere sono molto richiese a Savigliano e Fossano, come leggiamo dallo storico piemontese Casimiro Turletti.
Quest’ultimo ci informa inoltre del viaggio in Russia insieme all’Armata napoleonica nel 1812.